SIENA. C’erano una volta i servizi pubblici comunali, l’acquedotto, la nettezza urbana, i trasporti, il gas . Li gestiva il Comune, ci lavoravano tante persone affezionate al loro Comune ed al loro lavoro. Sembrava che i servizi costassero troppo. Bisognava concentrare, razionalizzare, efficentare, ecc. ecc. Allora i Comuni costituirono soggetti, cosiddetti, di secondo livello: consorzi pubblici provinciali e poi società vere e proprie (le cosiddette “in house”). Poi l’indirizzo politico fu che queste società non erano “concorrenziali” e che fosse necessario “aprire al mercato ed alla concorrenza”. Poi queste società si sono moltiplicate, sovrapposte, ma sempre hanno operato in condizioni di monopolio.
Oggi abbiamo un sistema costruito su una serie di società per azioni o a responsabilità limitata, soggetti di diritto privato, ma gestiti con logiche del pubblico monopolista. Il risultato qual è stato? La nascita di un numero incontrollato di società, la creazione di pari numero di consigli di amministrazione, direttori generali, collegi sindacali, ecc. ecc. spesso destinati a politici rottamati (per usare un termine in voga) e che non si sapeva dove altrimenti mettere; una crescita geometrica di costi che si scaricano oggi sulla Cittadinanza, con servizi sempre peggiori, meno efficienti e più costosi, frutto del reale sistema di monopolio in cui operano queste società, che portano ad avere spesso gare con un unico partecipante, ovvero la società “in house”.
Su questi temi, il PSI senese ha, nell’attivo provinciale del 19/12/14 a Castelnuovo Berardenga, esaminato e discusso la situazione di alcune partecipate degli EE.LL.. Il dibattito si è sviluppato soprattutto sulla gestione dei rifiuti, essendo stati presentati documenti su questo specifico servizio. Nella discussione sono state evidenziate notevoli incongruenze con la “mission” alla quale si devono attenere i servizi associati: efficienza, risparmio, trasparenza e concorrenza.
Il Psi senese chiede che venga rivista la convenzione con SEI, mediante un’azione congiunta degli azionisti della SEI e dell’ATO Sud, che sono, in ambedue, i Comuni delle Province di Siena, Arezzo e Grosseto, oltre ad alcuni privati nella SEI.
Il PSI chiede ai Comuni azionisti, nell’ambito del loro mandato di rappresentanza e tutela dei cittadini, di pretendere totale trasparenza sulle tariffe da applicare agli utenti.
Il PSI ritiene che i Sindaci dei Comuni debbano pretendere dati di “spesa analitica”, cioè costi dettagliati e non aggregati, e la logica della suddivisione dei costi tra i comuni.
Il PSI ritiene che un’attenta analisi di questi costi possa portare a degli enormi risparmi, con una possible grande diminuzione delle tariffe applicate ai cittadini.
Il PSI è meravigliato dalla leggerezza con cui si è affrontato la querelle tra ATO e SEI, essendo quasi gli stessi soci in ambedue i soggetti, che sono addivenute a contenziosi legale. Sarebbe “ridicolo” se la risoluzione di questo “pasticcio” fosse risolto con ulterior costi per i cittadini.
Il PSI auspica che gli amministratori svolgano il loro ruolo con competenza per una buona gestione del servizio pubblico per evitare per evitare possibili azioni risarcitorie nei loro confronti da parte dei cittadini.
Il PSI è vicino ai problemi dei cittadini e ritiene che sia necessario agire concretamente per mantenere il livello di servizi a costi più contenuti possibili.
Il PSI rigetta qualsiasi tentativo di trasformare la richiesta di efficienza e risparmio con una diminuzione del livello degli stessi servizi.
Direttivo PSI Siena