Le priorità sono altre: l'associazione le espone i tre punti

Rimaniamo stupiti dai toni e dai contenuti di tanti comunicati, di tanti articoli e di tanti interventi nelle varie trasmissioni televisive. Si sono svegliati tutti ora, hanno scoperto cose che qualcuno come noi e pochi altri denunciavamo dal 2008, e pretendono di pontificare ed essere credibili mentre speculano sul destino di Banca MPS, ma soprattutto su quello di ca. 31.000 dipendenti e 6 milioni di clienti – famiglie ed imprese -, in tutta Italia.
Basta! Non tolleriamo più questo circo mediatico, questo palcoscenico per apprendisti stregoni, questa strumentalizzazione e distorsione della verità a fine elettorale, e soprattutto questa montagna di bugie e fango su Banca MPS e Siena. Ribadiamo le priorità, già esposte pubblicamente da un nostro esponente, che ora vanno anteposte a tutte le altre cose:
– Pensare prima di tutto a far ripartire la nostra Banca, salvaguardando i dipendenti, i clienti e gli azionisti, facendola tornare ad essere quella banca del territorio che fino a poco tempo è stata una delle protagoniste dello sviluppo della piccola e media economia in tutta Italia.
– Individuare le responsabilità tecniche e politiche di tutte le operazioni poco chiare, a partire da Antonveneta; non possiamo accettare sentir dire che questo disastro non sia stato annunciato e previsto. Se queste previsioni sono state fatte, a partire dal 2008, da alcuni semplici cittadini senesi responsabili e attenti al bene comune, non è pensabile che chi aveva il dovere di farle, in possesso di strumenti e mezzi, come grandi partiti, sindacati, media o altri Enti pubblici deputati a ciò, fosse all’oscuro di tutto. Purtroppo come al solito era più conveniente, a Siena e fuori, fare finta di niente ed omaggiare il potente di turno invece di ascoltare chi, con numeri e dati alla mano, metteva in guardia sul futuro della Banca. Vedere tutti impegnati nel tentativo di riacquistare verginità e credibilità, facendo la gara a chi strilla più forte i problemi colpevolmente ignorati fino ad oggi è ridicolo e penoso. E qui ci rivolgiamo anche a tutte le Istituzioni che dovevano svolgere attività di sorveglianza e vigilanza, a partire dalla Fondazione MPS, che ha colpevolmente disatteso i dettami del proprio Statuto e tradito il suo territorio.
– Un altro punto su cui è importante fare chiarezza è quello sul localismo, che viene messo in negativo dai tanti soloni che non perdono occasione per attaccare Siena. Fino a che il MPS è stato Istituto di Diritto Pubblico, saggiamente gestito da Senesi onesti e competenti, era la Banca delle banche, la più solida e liquida dell’intera Europa, prestava soldi a tutte le altre banche e anche allo Stato, e aveva accumulato un patrimonio immenso ed un’immagine straordinaria. Dopo la privatizzazione sono arrivati gli “unni” della partitocrazia, della cattiva politica degli ultimi decenni, che hanno saccheggiato la cassaforte dei Senesi con operazioni scellerate, a partire dalla Banca 121 per arrivare all’Antonveneta. Non hanno più proceduto alla selezione di una classe dirigente capace, ma hanno nominato persone fedeli con scarse o nulle competenze, con un metodo spartitorio, senza alcuna attenzione alle esigenze del territorio e al bene comune. I Senesi per secoli hanno gestito il MPS in modo egregio, portando benessere e ricchezza in tutta Italia; la partitocrazia ha azzerato questo modello vincente, come in tante altre cose in tutto il Paese, e privilegiando gli interessi di gruppi è riuscito a distruggere in pochi anni una storia secolare.
Ora è il momento di fare completa pulizia a Siena, sia a livello tecnico che politico.
Associazione Pietraserenea