"Si inseguono suggestioni come i “taxi volanti”, che fanno notizia, mentre i problemi veri restano irrisolti: collegamenti ferroviari scadenti, strade inadeguate, trasporto pubblico insufficiente"

SIENA. Di solito si fanno progetti per ottenere risorse. Qui invece siamo al contrario: ci sono le risorse, grazie al governo dello stesso colore del Comune, e si inventa un progetto per spenderle. È questo il “colore” che il vicesindaco ha sbandierato in consiglio.
Nel 2024 ad Ampugnano hanno fatto scalo 400 jet privati: poco più di un atterraggio al giorno. Bene per i proprietari dei jet, ma questo non è rilancio. La proposta riguarda piccoli aerei da nove posti, per collegamenti più rapidi con Roma.
Ma è davvero questa la priorità di Siena? E soprattutto: chi ne trarrà beneficio?
Si confonde il bisogno di agire con l’urgenza di spendere: i 34 milioni stanziati per i piccoli aeroporti diventano un traguardo da raggiungere a tutti i costi, anche senza un vero progetto.
Anche solo una parte di quei 34 milioni andrebbe investita per dotarsi di un progetto solido e condiviso, capace di definire priorità, tempi e obiettivi e di orientare le scelte future.
Per contro, il dibattito in aula non è stato all’altezza: dichiarazioni a effetto, rivendicazioni di appartenenza politica, fino all’imbarazzo del presidente del consiglio costretto a sospendere la seduta.
Serve serietà, non schermaglie di parte.
Il nodo è chiaro: manca un piano di mobilità di area vasta.
Si inseguono suggestioni come i “taxi volanti”, che fanno notizia, mentre i problemi veri restano irrisolti: collegamenti ferroviari scadenti, strade inadeguate, trasporto pubblico insufficiente.
Serve una visione complessiva e capace di durare nel tempo, che metta in equilibrio risorse, bisogni reali, tutela dell’ambiente e qualità della vita. Una strategia che affronti anche i temi dell’inquinamento acustico e atmosferico, dell’impatto paesaggistico e della sicurezza stradale connessa ai nuovi flussi di traffico.
Per Siena chiede che il Consiglio comunale avvii un vero percorso di progettazione, affidandosi a strutture tecniche specializzate, capaci di elaborare un piano di mobilità integrata serio e attuabile.
Il Comune deve riservarsi il ruolo di committente e garante politico, assicurando trasparenza e tempi certi.
Solo così Ampugnano potrà diventare parte di un progetto complessivo e non l’ennesimo intervento isolato.
Per Siena