Il candidato cheide anche quanto è costata la consulenza di Benessia

SIENA. Apprendiamo che si sono conclusi i lavori di revisione del nuovo statuto della Fondazione ed è stato approvato il testo che verrà inviato al Ministero dell’Economia.
La classe dirigente che ha distrutto Siena, ancora una volta, ha palesato la sua natura, attuando un vero colpo di mano sul nuovo Statuto della Fondazione; come diceva Sofocle, d’altra parte, “non si può conoscere veramente la natura di uomo finche’ non lo si vede amministrare il potere”. Noi purtroppo a Siena lo abbiamo visto sin troppo bene.
Un colpo di mano di inaudita gravità, non solo alla luce dell’attuale situazione patrimoniale della Fondazione, ma anche perché sarebbe stato eticamente corretto attendere l’insediamento del nuovo Sindaco di Siena, prima di procedere.
Intanto vorremmo subito chiedere – e ce lo dicano subito Mancini e la Deputazione Generale – quanto è costata la consulenza per la famosa “bozza Benessia” che ha creato più incertezze che altro nel futuro dell’Ente.
Noi di Fratelli di Siena fummo i primi a sposare invece la cosidetta “bozza De Mossi“, redatta proprio dall’avv. Luigi De Mossi, che prevedeva modifiche allo Statuto della Fondazione Mps incentrate sulla decentralizzazione del controllo politico dell’Ente Fondazione, e sul fatto che la senesita’ della banca venisse preservata, mantenendo a Siena la sede e la direzione generale della Banca Mps. Abbiamo chiesto, per primi, che la maggioranza dei membri della Fondazione ed il presidente del Cda della Banca venissero scelti tra persone che riconoscono, accettano e rispettano il legame territoriale, sociale e culturale della banca con il territorio senese e con i suoi abitanti e che siano domiciliate nel Comune o nella Provincia di Siena.
Oggi, per l’ennesimo atto di inciviltà politica, queste proposte rischiano di naufragare. Per il bene della città è necessario che questi signori vadano a casa quanto prima.
Pierluigi Pelosi – Candidato al consiglio comunale per “Fratelli di Siena”