Il tema caldo della riduzione per fusione dei Comuni della Regione

FIRENZE.“Sono quasi divertito, anche se insieme al divertimento provo anche del fastidio, per il fatto che di fronte ad una manovra di 20 miliardi una parte del nostro partito si concentra su un dettaglio di 200 milioni come se fosse l’unica cosa che sta dentro la legge di stabilità”, dice il deputato e segretario del Pd toscano Dario Parrini, rispondendo ai giornalisti, in merito alle divisioni interne al partito sulla legge di stabilità, a margine di un incontro organizzato ad Empoli.
“Noi abbiamo fatto dieci miliardi di riduzione fiscale ai lavoratori con i redditi più bassi – ha sottolineato -, abbiamo incrementato le imposte sulle rendite finanziarie, abbiamo fatto il bonus figli, abbiamo ridotto l’Irap, abbiamo fatto la decontribuzione. Tutto questo vale circa 50 volte di più di quello che è il valore della manovra sulla Imu-Tasi sui contribuenti dal reddito più elevato quindi discutere solo di quello rivela la volontà di strumentalizzare ad ogni costo qualsiasi provvedimento per fare polemica contro il Governo”.
L’incontro di Empoli ha sottolineato Parrini, “è un passo verso la riorganizzazione del partito regionale. Il principio di fondo che seguiamo è quello di rafforzare il Pd nei territori guardando al futuro e non all’antico. L’azione si svolgerà lungo tre direttrici ovvero più integrazione tra partito nei governi e partito nei circoli, più impegno per la formazione della classe dirigente, maggiore impegno per mobilitare e coinvolgere continuamente gli elettori delle primarie del Pd che non devono essere chiamati solo alla vigilia delle elezioni”.
Incentivare le fusioni dei Comuni toscani per facilitare la diminuzione della spesa pubblica è uno dei temi toccato nell’incontro ‘Toscana 10 e lode’, organizzato dal Pd per discutere, tra l’altro, della nuova organizzazione del partito regionale. In Italia e in Toscana, ha ricordato il segretario Parrini, “abbiamo bisogno di più investimenti e meno tasse per far ripartire l’occupazione e lo sviluppo. Per questo occorre una razionalizzazione della spesa pubblica senza toccare i servizi. Questo vuol dire riorganizzare le istituzioni. Un paese con troppe Regioni e Comuni non ci riesce”. Quanto all’obiettivo di incentivare la fusione di Comuni per ridurre la spesa pubblica, Parrini ha sottolineato che “sulle fusioni serve un coinvolgimento forte dei cittadini fin da subito. Occorre far maturare una coscienza nei cittadini” e facendo capire che “la fusione non può essere impoverimento democratico e una minore vicinanza a cittadini stessi”.
Secondo il responsabile organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo nel corso dell’incontro “abbiamo condiviso scelte fondamentali con gli amministratori. Nelle prossime settimane ci attendono scelte importanti” con l’approvazione del bilancio di previsione 2016 della Regione Toscana, “come il no all’aumento delle tasse, o il no a tagli sul welfare” ma per fare questo “dobbiamo chiedere alle amministrazioni comunali di fare la stessa cura dimagrante come fatto in Regione. Per questo chiederemo che applichino la preFornero”. Poi, ha detto ancora, saranno incentivate “le fusioni dei Comuni, prevedendo facilitazioni per accesso ai bandi”. Parrini: “Segretario e candidato premier? Non si discute” “Non si può assolutamente mettere in discussione il principio per cui il segretario del partito è automaticamente il candidato alla Presidenza del Consiglio, e che se diventa Presidente del consiglio, resta segretario del partito. Allo stesso tempo non si può non riflettere – ha aggiunto – su quali modifiche adottare per le elezioni primarie. Le nostre primarie vanno regolate meglio, devono essere più trasparenti”. Secondo Parrini “dobbiamo fare una riflessione anche sull’albo degli elettori, ma questo non ci può portare assolutamente a frenare la partecipazione, perché la cosa che nel mondo viene copiata delle primarie italiane è proprio la loro grande apertura”.
Sulle unioni civili “credo che ci sarà grande senso di responsabilità”, ha detto sempre Parrini. “La questione delle unioni civili tocca la coscienza di ogni parlamentare ed è una questione molto difficile. Io penso che dobbiamo concentrarci sul dato principale e non su quello secondario. Il dato principale è che siamo vicini, come mai prima, alla possibilità di regolare per legge una materia che fino ad oggi non si era riuscita a regolare. Ci sono su alcuni delle differenze ma credo che saranno gestite”.