Le idee di Sestini e Zanibelli sul futuro del museo

SIENA. Come suggeritoci, il vero dibattito è confronto su temi concreti, vogliamo proporre qualcosa di realizzabile che vada oltre l’esercizio retorico ed intellettuale e la propaganda politica. Questo vuole essere un nuovo spunto di riflessione che vada ad arricchire le nostre idee per il cambiamento reale di Siena. Crediamo che siano necessari nuovi spazi di dibattito e di studio in cui tutti i cittadini di buona volontà possano confrontarsi su proposte realizzabili.
È necessario soffermare la discussione sul mancato protagonista della vita culturale cittadina: Il Santa Maria della Scala, il personaggio in cerca d’autore, che nonostante abbia indossato molte maschere negli ultimi anni non è mai riuscito ad acquisire una propria identità. Parafrasando l’opera di Beckett “Waiting for Godot” potemmo dire che tutti aspettiamo il suo momento senza però sapere quando avverrà.
La nostra proposta è quella di trasformare il SMS in un bene contenitore atipico, un work in progress continuo ma con una pianificazione precisa e puntuale da verificare nel tempo. La struttura presenta delle peculiarità non riscontrabili in altre realtà, basti pensare a tutti quei piccoli microcosmi museali che convivono al suo interno, come ad esempio la recente realizzazione del “percorso dell’acqua”. Crediamo che sia possibile realizzare degli spazi espositivi in cui possano essere ospitati manufatti ed opere d’arte provenienti dai maggiori musei internazionali; l’obiettivo non è quello di far venire a Siena i “pezzi da novanta” dell’arte ma quello di offrine uno spazio per dare nuova luce all’underground dei musei, rispolverare dai magazzini ciò che non viene esposto al pubblico. Pensiamo a quanti tesori sono nascosti al pubblico nei sotterranei del Louvre, del British Museum, del Guggheneim e di altre grandi realtà. Una simile iniziativa attirerebbe sicuramente un numero elevato di visitatori facendo di Siena una tappa del turismo culturale che vada al di là del “Sogno Gotico”. Tutto questo in ottica di valorizzazione delle eccellenze senesi anche in ambito enogastronomico; creare dei percorsi guidati che prevedano delle degustazioni di prodotti tipici che permettano di nutrire al tempo stesso il gusto e la mente.
Una simile operazione di investimento nella creatività renderebbe il SMS “la casa della cultura” di Siena, un luogo aperto alla cittadinanza in cui ci si confronta sulla civitas di domani; questa vivacità che vogliamo risvegliare dovrebbe portare anche alla realizzazione di spazi in cui si possano svolgere presentazioni di libri ed eventi culturali di ogni genere. Le nostre sono idee concrete, realizzabili ed in linea con gli studi scientifici di settore. Siena non necessita di nuove figure professionali per la realizzazione di tutto questo, ha già persone su cui deve investire, dobbiamo dare necessariamente un cambio di rotta nella selezione della classe dirigente che attraverso la meritocrazia permetta ai nostri “cervelli in fuga” di adoperare il loro sapere in questo territorio che ha ancora da spendere le sue energie migliori.
Silvia Sestini – Giacomo Zanibelli