Volantino a supporto del Monte

SIENA. I dipendenti del Monte dei Paschi sono in fibrillazione, sono in tanti ad essere preoccupati per il posto di lavoro, iniziando da coloro che sono stati ceduti ad una società esterna. Sorte che toccherà anche ad altri settori della Banca. Forse fino ad arrivare a portare via la Banca e tutti i suoi dipendenti lontano da Siena. I senesi sono sbalorditi di fronte a così tanta distruzione e forse non riescono neppure ad immaginare l’entità del disastro e la povertà che questo causerà.
Sui mercati finanziari sono in agguato gli speculatori che trarranno lauti guadagni dalle disgrazie del Monte. La città però resta silente: le associazioni di categoria, le attività commerciali, il tessuto economico locale sembra che non abbiano nulla da dire o da fare di fronte al reale rischio che il Monte vada via da Siena. Ci sono quelli che si nascondono dietro l’alibi che sia un falso allarme, ma non si rendono conto dell’errore che stanno compiendo.
La politica locale, in buona parte colpevole del disastro, si è divisa a sostegno dei due contendenti in campo: Profumo (presidente di MPS) e Mansi (presidente della Fondazione MPS). Come se solo da questo braccio di ferro, che sa di telenovela, dipendessero le sorti della città.
Non si vede un’attività politica determinata in campo nazionale, per chiedere aiuto al Governo ed allo Stato. Il disastro del Monte dei Paschi di Siena è un problema nazionale, dove non rischia solo Siena, ma tutta l’Italia. Ma chi sono gli abili politici che ci dovrebbero difendere a Roma? Non saranno mica quelli che hanno contribuito al disegno di espropriare la Banca ai senesi?
Adesso è l’ora che tutta Siena manifesti la propria indignazione davanti a questo progetto di distruzione di una collettività che ha fatto la storia d’Italia. Le vacanze di Natale vedranno una decisione storica per Siena, non ci sono tante possibilità che il Monte possa continuare a vivere a Siena, ma almeno l’ultimo atto cerchiamo di viverlo con autentica partecipazione.
L’ultima occasione possibile per far sentire la voce della piazza, di fronte a così tanta indifferenza, è il consiglio comunale del 19 dicembre, quando intorno alle 11 nella sala del Capitano del Popolo il Comune discuterà e deciderà quale atteggiamento chiedere di assumere alla Fondazione nell’assemblea dei soci della Banca, fissata per il 27 dicembre. Quella sarà l’ultima, ma veramente l’ultima parola che i senesi possono avere in merito alla vicenda. Dopo di che Siena potrà solo stare a guardare che succede.
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