Il candidato a sindaco torna a difendere la senesità della Banca

SIENA. “Basta con questo assedio nei confronti della città: il vincolo del 4% del diritto di voto non si tocca, è la linea del Piave per la difesa della senesità del Monte”. Il candidato a sindaco Eugenio Neri torna a parlare del futuro di Rocca Salimbeni dopo preoccupanti indiscrezioni apparse sulla stampa che vorrebbero la Fondazione Mps pronta a togliere il limite del 4% al voto dopo il pressing di Bankitalia e Commissione Ue.
“Per prima cosa Profumo e Mancini facciano chiarezza: come e in quale occasione la Banca d’Italia e la Commissione Europea avrebbero fatto pressioni su Mps e sulla Fondazione per togliere il tetto del 4%? La città merita trasparenza di fronte a un susseguirsi di notizie che la vedrebbero sotto assedio in un momento in cui si trova senza sindaco e consiglio comunale. Un vuoto destinato a colmarsi nel giro di poche settimane e dunque non si capisce perché ci sia tanta fretta a riscrivere lo statuto della Banca e della Fondazione”, prosegue Eugenio Neri.Nell’articolo de Il Sole 24 Ore si afferma inoltre che ‘a rallentare i tempi per sciogliere i nodi sono considerazioni di opportunità politica in sede locale’. “La strategia appare chiara: si vuole attendere l’esito delle elezioni perché non tutti i candidati sono pronti a difendere il vincolo del 4%. Io ho già preso l’impegno a salvaguardare ad ogni costo la senesità del Monte, altri, che adesso si limitano a timide dichiarazioni di facciata, sono pronti a spianare la strada con colpevole sudditanza alle richieste del management un secondo dopo la chiusura delle urne”, dice ancora il candidato sindaco.
In ultima analisi: “Oggi il Cda approva la trimestrale, ci auguriamo di trovarci qualcosa in più dei soliti tagli e svalutazioni: dal management di Rocca Salimbeni ci aspettiamo ormai da troppo tempo progetti credibili da presentare ai mercati per rilanciare l’operatività della banca”, conclude Neri.
“Per prima cosa Profumo e Mancini facciano chiarezza: come e in quale occasione la Banca d’Italia e la Commissione Europea avrebbero fatto pressioni su Mps e sulla Fondazione per togliere il tetto del 4%? La città merita trasparenza di fronte a un susseguirsi di notizie che la vedrebbero sotto assedio in un momento in cui si trova senza sindaco e consiglio comunale. Un vuoto destinato a colmarsi nel giro di poche settimane e dunque non si capisce perché ci sia tanta fretta a riscrivere lo statuto della Banca e della Fondazione”, prosegue Eugenio Neri.Nell’articolo de Il Sole 24 Ore si afferma inoltre che ‘a rallentare i tempi per sciogliere i nodi sono considerazioni di opportunità politica in sede locale’. “La strategia appare chiara: si vuole attendere l’esito delle elezioni perché non tutti i candidati sono pronti a difendere il vincolo del 4%. Io ho già preso l’impegno a salvaguardare ad ogni costo la senesità del Monte, altri, che adesso si limitano a timide dichiarazioni di facciata, sono pronti a spianare la strada con colpevole sudditanza alle richieste del management un secondo dopo la chiusura delle urne”, dice ancora il candidato sindaco.
In ultima analisi: “Oggi il Cda approva la trimestrale, ci auguriamo di trovarci qualcosa in più dei soliti tagli e svalutazioni: dal management di Rocca Salimbeni ci aspettiamo ormai da troppo tempo progetti credibili da presentare ai mercati per rilanciare l’operatività della banca”, conclude Neri.