"Rinasce così Siena, abdicando alla propria dignità?"

Potrebbe essere un moderno episodio della Pelle di Malaparte: una città che ha perduto il senso della decenza e della misura, una città di “eventi”, non importa dove. Se lunedì pomeriggio vi recavate al Santa Maria della Scala potevate rendervi conto dell’umiliazione di un luogo di dolore, da cui nelle parole di tanti avrebbe dovuto ripartire Siena, con casse acustiche che diffondevano musica (tra l’altro a volumi non accettabili) a pochi metri dal Pellegrinaio, atleti sudati si impegnavano al ritmo di disco aizzati da una trainer con il microfono.
Uno spettacolo da spiaggia romagnola, accanto ai segni della civiltà senese, dentro il sacrario di Siena. L’umidità e le vibrazioni, i nemici della conservazione delle opere d’arte, portati lì dallo stesso Comune di Siena. Questo è un “evento” della Siena sport week, immaginato da chi forse non ha idea di che cosa sia e rappresenti quel luogo. Sono dispiaciuto che anche Mps, sponsorizzandolo, abbia legato la sua immagine a questo evento.
Sono stizzito ma anche curioso di sentire la voce di coloro che hanno a cuore il Santa Maria: a cosa serve raggiungere un voto unanime in Consiglio Comunale quando poi si produce tutto questo? Roberto (Barzanti), tu che hai espresso a gran voce il tuo parere sull’assetto statutario del Santa Maria, dì cosa pensi del pilates o dello zumba proprio lì, a un metro dalla Cappella del Manto?
Prima di parlare di Fondazione SMS intendiamoci subito se vogliamo ancora questo tipo di profanazione. Intendiamoci se vogliamo ulteriormente incoraggiare una sub-cultura, quella dell’occupazione dello spazio di pregio, che rigetto fermamente e che non può che essere un brutto biglietto da visita per la nostra candidatura a Capitale Europea della Cultura. Io spero di leggere nei prossimi giorni il pensiero di tutti quelli che si sono prodigati a dire la loro sulla destinazione dello Spedale, ci dicano se vogliamo o no queste orride contaminazioni. Se la risposta sarà affermativa, se questo sarà il primo di altri eventi di questo tipo, magari criticati, ma tollerati e “lasciati fare”, allora mi rifiuto di proseguire quel dialogo sul SMS entusiasticamente (da parte mia di certo!) iniziato e seriamente condotto in commissione Cultura dalla presidente Rita Petti e dal Vicepresidente Enrico Tucci. Sono convinto che insieme alla grande maggioranza dei senesi riusciremo a isolare queste storture e cacciarle dai nostri luoghi dello spirito: il messaggio però deve essere immediato, forte e inequivocabile. Aspetto con speranza la vostra voce.
Eugenio Neri, capogruppo Siena Rinasce
(Foto Mirco Mugnai)