Altolà del Nuovo Centrodestra al management di Rocca Salimbeni

“Negli ultimi due anni il palcoscenico della Festa dell’Unità è stato quello da cui Profumo ha annunciato che ‘la senesità della Banca Monte dei Paschi di Siena di fatto non c’è più’ (2012) e che ‘a Siena resterà il 10% di Mps’ (2013) e ogni volta ha accompagnato le sue uscite dal tono punitivo nei confronti della città con altrettante rassicurazioni che Rocca Salimbeni sarebbe però tornata a fare utili. Ed è proprio su questo punto – prosegue la nota della segretaria Ncd – che i conti non tornano dato che l’ultima semestrale appena approvata ha segnato una perdita di 353 milioni di euro, un risultato peggiore delle attese degli analisti”. “Il management guidato da Profumo e Viola – si legge ancora nella nota – si avvia a spegnere le tre candeline a Rocca Salimbeni e ancora non abbiamo capito quale sia la strategia per far tornare la Banca a produrre utili. Finora abbiamo assistito a tagli, riduzioni e cambi di statuto che non ci pare abbiano portato gli effetti sperati visti i deludenti risultati di Banca Mps. Non ci sono insomma più alibi, ora servono risultati”.
“Per questa ragione ci auguriamo che questa volta Alessandro Profumo utilizzi l’occasione del dibattito pubblico per dare buone notizie a una città stanca delle cassandre venute da fuori e dei periodi ‘un po’ complicati’”, prosegue la nota, citando uno degli slogan della Banca”.
“Troppo spesso infatti ci si dimentica che quando a Rocca Salimbeni c’erano i senesi, Mps era prospera, liquida e assumeva tanti ragazzi che potevano costruirsi un progetto di vita. Le parole all’ordine del giorno non erano ‘licenziamenti’, ‘esodati’, ‘uscite incentivate’ a cui ci siamo purtroppo abituati in questi anni targati, Profumo, Viola e Dalla Riva. Per questo diciamo che lo slogan della Banca, ‘ricomincia da qui’, per noi andrebbe riferito proprio ai senesi”, conclude la nota del Nuovo Centrodestra di Siena.