I due deputati ritengono non vi sia accordo sulle nomine

di Augusto Mattioli
SIENA. “La riunione di lunedì della deputazione generale della Fondazione Mps è inappropriata. L’anticipazione all’11 di agosto è il risultato di una fretta inspiegabile”. Lo puntualizzano Alessandra Navarri e Sergio Betti, due deputati nominati dal Comune di Siena, che nei giorni scorsi – con due diverse prese di posizione – avevano contestato le modalità con le quali è stata convocata la riunione che ha all’ordine del giorno la nomina del presidente e della deputazione generale dell’ente. Una riunione che era stata fissata per il 22 agosto ma anticipata all’11 dopo la presa di posizione del sindaco Bruno Valentini, che aveva criticato il rinvio deciso dopo che nella Deputazione dello scorso 29 luglio non c’era stata alcuna decisione. Betti e Navarri sottolineano che “è falso che ci sia stata una presa di posizione comune in merito, come è stato scritto nei giorni scorsi da La Nazione”. Ricordano che avevano inviato ai vertici della Fondazione due diverse e-mail riservate nelle quali facevano le loro considerazioni ed esprimevano le proprie riserve sulla convocazione effettuata dal consigliere anziano Riccardo Campa. “Strano attacca Navarri – che siano uscite notizie false secondo le quali c’era stata una presa di posizione comune tra me e Betti”.
In lizza per la presidenza Marcello Clarich, docente alla Luiss, e Bettina Campedelli, docente di economia aziendale a Verona e componente della deputazione generale, tra i quali i 14 deputati dovranno scegliere i vertici della Fondazione con una maggioranza di 11 componenti.
Betti e Navarri sostengono Campedelli. “Lei è la nostra candidata, è il frutto di una riflessione di un gruppo di deputati. Ha tutti i requisiti per essere presidente. Perché non va bene?”. Sembra quindi molto evidente che ad oggi non c’è un accordo definitivo sulla presidenza e sui quattro componenti della Deputazione amministratrice. Una battaglia quindi molto forte che ripercorre gli stessi schemi di quando la Fondazione Mps deteneva più del 50% della azioni di Banca Mps, ora ridotte ad un modesto 2,5%. Ma bisogna tenere presente che palazzo Sansedoni, grazie al patto di sindacato ccon i messicani di Fintech e i brasilianidiBtg Pactua, contribuirà ad indicare nel futuro cda di Banca Mps il presidente e la maggioranza dei soci. Dunque appare difficile l’accordo. Per cui, prevedono i due deputati “la riunione sarà molto lunga, tanto che si potrebbe tenere anche il giorno del palio e proseguire anche oltre. Ripetiamo che non c’era alcuna ragione di urgenza nell’anticipare la riunione e le possibilità di mediazione, perché non c’è stato finora alcun lavoro in questa direzione”.
SIENA. “La riunione di lunedì della deputazione generale della Fondazione Mps è inappropriata. L’anticipazione all’11 di agosto è il risultato di una fretta inspiegabile”. Lo puntualizzano Alessandra Navarri e Sergio Betti, due deputati nominati dal Comune di Siena, che nei giorni scorsi – con due diverse prese di posizione – avevano contestato le modalità con le quali è stata convocata la riunione che ha all’ordine del giorno la nomina del presidente e della deputazione generale dell’ente. Una riunione che era stata fissata per il 22 agosto ma anticipata all’11 dopo la presa di posizione del sindaco Bruno Valentini, che aveva criticato il rinvio deciso dopo che nella Deputazione dello scorso 29 luglio non c’era stata alcuna decisione. Betti e Navarri sottolineano che “è falso che ci sia stata una presa di posizione comune in merito, come è stato scritto nei giorni scorsi da La Nazione”. Ricordano che avevano inviato ai vertici della Fondazione due diverse e-mail riservate nelle quali facevano le loro considerazioni ed esprimevano le proprie riserve sulla convocazione effettuata dal consigliere anziano Riccardo Campa. “Strano attacca Navarri – che siano uscite notizie false secondo le quali c’era stata una presa di posizione comune tra me e Betti”.
In lizza per la presidenza Marcello Clarich, docente alla Luiss, e Bettina Campedelli, docente di economia aziendale a Verona e componente della deputazione generale, tra i quali i 14 deputati dovranno scegliere i vertici della Fondazione con una maggioranza di 11 componenti.
Betti e Navarri sostengono Campedelli. “Lei è la nostra candidata, è il frutto di una riflessione di un gruppo di deputati. Ha tutti i requisiti per essere presidente. Perché non va bene?”. Sembra quindi molto evidente che ad oggi non c’è un accordo definitivo sulla presidenza e sui quattro componenti della Deputazione amministratrice. Una battaglia quindi molto forte che ripercorre gli stessi schemi di quando la Fondazione Mps deteneva più del 50% della azioni di Banca Mps, ora ridotte ad un modesto 2,5%. Ma bisogna tenere presente che palazzo Sansedoni, grazie al patto di sindacato ccon i messicani di Fintech e i brasilianidiBtg Pactua, contribuirà ad indicare nel futuro cda di Banca Mps il presidente e la maggioranza dei soci. Dunque appare difficile l’accordo. Per cui, prevedono i due deputati “la riunione sarà molto lunga, tanto che si potrebbe tenere anche il giorno del palio e proseguire anche oltre. Ripetiamo che non c’era alcuna ragione di urgenza nell’anticipare la riunione e le possibilità di mediazione, perché non c’è stato finora alcun lavoro in questa direzione”.