Alcune richieste "di genere" sottoposte dal candidato sindaco

SIENA. Attuare un linguaggio non sessista in tutti gli atti ed i luoghi di discussione del Comune; introdurre il divieto di affissione di manifesti pubblicitari che offendano la dignità della donna; adottare una rappresentanza proporzionale tra i generi negli organismi propri del Comune ed in quelli di sua nomina, creando un albo pubblico delle competenze. Ma anche l’apertura di una casa di accoglienza e di una casa di rifugio per donne maltrattate e la creazione di un tavolo permanente di consultazione sulle questioni di genere. Sono queste le cinque proposte avanzate dalla delegazione del comitato delle donne del “13 febbraio” nel corso dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi con il candidato della lista civica “Io Amo Siena”, Alessandro Nannini.
“Non ho nessuna difficoltà ad accogliere e fare proprie le proposte del comitato, che vanno nella giusta direzione della parità di genere e di un approccio diverso, e più civile, nei confronti delle donne. Queste richieste costituiscono una battaglia di civiltà, che trova piena cittadinanza nell’approccio e nella sensibilità propria del mio progetto civico, costituendo peraltro uno dei pilastri valoriali alla base del Patto del Buongoverno. Si tratta di proposte serie, fattibili, a costo altamente limitato per l’ente pubblico che, nel caso delle case di accoglienza e rifugio, può sfruttare proprietà immobiliari già in suo possesso. Il nostro approccio alla gestione della cosa pubblica – conclude Nannini – è assolutamente aprioristico, trasversale ed aperto a tutti i contributi delle associazioni, delle categorie e delle altre componenti della società civile che amano Siena e vogliono, come noi, una città dove ogni cittadino si senta veramente protagonista e figura centrale dell’azione di governo”.