La giornata in Borsa ha segnato un calo deciso dei bancari

SIENA. La Borsa di Milano ha già dato i primi verdetti sulle banche, colpendo in modo particolare Banco Popolare e Intesa San Paolo, che lunedì avevano presentato i conti trimestrali. Giudicati non soddisfacenti dal mercato. Nella discesa dei bancari anche Mps, Bpm, Ubi e Mediobanca, che scontano – probabilmente – anche le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve su una possibile riduzione della politica di stimoli e la decisione della UE di rimettere l’Italia “sotto osservazione”.
Domani (14 novembre) si riunisce il cda di Montepaschi: sul tavolo l’approvazione dei conti trimestrali del gruppo, che saranno presentati in conference call in serata. Secondo alcuni analisti potrebbero essere ancora con il segno meno sia per la politica di accanonamento decisa dai vertici sia per l’attesa delle decisioni della Commissione di Almunia, che non arriveranno prima di fine mese.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera “Gli analisti si aspettano dalla conference call di domani pomeriggio una serie di indicazioni dal top manager dell’istituto che vorrebbe cogliere l’occasione della prima finestra utile del 2014 (gia’ a gennaio quindi) per lanciare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi imposto da Bruxelles come condizione al via libera ai Monti Bond per 4,1 miliardi che la banca ha già incassato dal Governo italiano. (…) Il terzo trimestre in rosso segnerà così il destino di questo esercizio ancora in perdita per la banca che dovra’ comunque pagare le onerose cedole dei Monti Bond. Tra gli analisti c’e’ inoltre chi vede difficile l’opzione di una fusione con una banca europea prima dell’esecuzione dell’aumento di capitale”.
Domani (14 novembre) si riunisce il cda di Montepaschi: sul tavolo l’approvazione dei conti trimestrali del gruppo, che saranno presentati in conference call in serata. Secondo alcuni analisti potrebbero essere ancora con il segno meno sia per la politica di accanonamento decisa dai vertici sia per l’attesa delle decisioni della Commissione di Almunia, che non arriveranno prima di fine mese.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera “Gli analisti si aspettano dalla conference call di domani pomeriggio una serie di indicazioni dal top manager dell’istituto che vorrebbe cogliere l’occasione della prima finestra utile del 2014 (gia’ a gennaio quindi) per lanciare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi imposto da Bruxelles come condizione al via libera ai Monti Bond per 4,1 miliardi che la banca ha già incassato dal Governo italiano. (…) Il terzo trimestre in rosso segnerà così il destino di questo esercizio ancora in perdita per la banca che dovra’ comunque pagare le onerose cedole dei Monti Bond. Tra gli analisti c’e’ inoltre chi vede difficile l’opzione di una fusione con una banca europea prima dell’esecuzione dell’aumento di capitale”.