"Il Governo Renzi-Padoan ha rinviato a più riprese l’unica soluzione sostenibile: la nazionalizzazione"

ROMA. I senatori M5S delle commissioni Finanze e Bilancio dicono: “Mps ha perso l’11,04% nel primo giorno dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Il rischio, sempre più concreto, è che i piccoli risparmiatori detentori di obbligazioni subordinate si trovino stritolati dal fallimento del piano di salvataggio privato, che non funzionerà perché i risparmiatori non hanno più fiducia in un Governo disastroso, che ha dimostrato di non avere alcun piano di medio termine sul sistema bancario nazionale. Il Governo Renzi-Padoan ha infatti rinviato a più riprese l’unica soluzione sostenibile per le banche e per i risparmiatori: l’investimento pubblico e la nazionalizzazione dell’istituto senese. Ieri sera, in preda all’emergenza, un Governo fotocopia guidato da Gentiloni e dal solito Padoan ha convocato un Consiglio dei Ministri lampo per approvare una correzione dei conti pubblici pari a 20 miliardi di euro, solo pochi giorni dopo il voto di fiducia sulla Legge di Bilancio. È del tutto inaccettabile”.
“L’unica spiegazione di un comportamento così avventato – concludono i senatori M5S – è che la crisi di Mps serva da scusa per ricapitalizzare l’intero sistema bancario, magari chiedendo un prestito al MES e consegnando il Paese nelle mani della Troika. Questa ipotesi è resa più credibile dalla scadenza della Bce sul piano di cessione delle sofferenze e di ricapitalizzazione di Mps, fissata al 31 dicembre, anche se i risparmiatori potranno convertire le loro obbligazioni in azioni solo fino al 21 dicembre. Si crea l’emergenza per costringere i cittadini italiani a ingoiare la pillola amara della Troika. Noi non ci stiamo e pretendiamo il rispetto dei risparmiatori e della sovranità popolare”.