Secondo i rappresentanti delle sigle nessuna dimissione del tandem

ROMA. Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha incontrato questa mattina per circa un’ora i sindacati bancari per discutere la vicenda del Monte dei Paschi. Secondo le fonti delMef, il ministero sta “monitorando la situazione”. Il ministro “ha ricevuto su loro richiesta i sindacati perché sta ascoltando tutte le parti sulla vicenda Mps nell’ambito del monitoraggio della situazione”. I sindacati hanno espresso soddisfazione per la repentina convocazione e non hanno escluso che possa esserci un nuovo incontro. “Abbiamo espresso l’esigenza di mettere al centro i 28 mila occupati e i 6 milioni di clienti”, ha riferito il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. “Abbiamo chiesto particolare attenzione alla situazione occupazionale dei lavoratori che hanno fatto sacrifici – ha aggiunto Megale – e abbiamo anche chiesto che il Governo si è impegnato al risanamento e al rilancio per superare la contrapposizione tra management e Fondazione. Il governo si è impegnato a seguire con attenzione la vicenda e le evoluzioni successive”. “Abbiamo fatto presente al ministro che i ritardi dei costi del piano ricadono sui lavoratori”, ha spiegato il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, sottolineando l’esigenza di porre fine “a ulteriori sacrifici dei lavoratori: oggi e’ la Fondazione – ha osservato – che deve fare sacrifici”. Sulla stessa linea il segretario della Fiba Cisl, Giulio Romani: “Abbiamo chiesto al governo di non essere silente rispetto ai sacrifici dei lavoratori”. “Al ministro Saccomanni abbiamo ribadito l’esigenza di un chiaro messaggio governativo, da indirizzare sia alla Banca sia alla Fondazione, sulla necessità di un piano di rilancio del Monte dei Paschi senza penalizzazioni per i lavoratori”, spiega il segretario generale dell’Ugl Credito, Fabio Verelli. “Abbiamo preso atto con soddisfazione dell’attenzione mostrata dal ministro Saccomanni alla vicenda Mps, ma ci aspettiamo ora un impegno preciso del governo per sollecitare un risanamento che, oltre a mettere al centro il sistema occupazionale, favorisca anche un recupero reputazionale da cui far nascere un nuovo Monte dei Paschi competitivo e socialmente responsabile”.
Non c’è al momento sul tavolo la questione della nazionalizzazione della banca e il tema non è stato affrontato nel corso dell’incontro. Il segretario generale della Uilca si è detto “contrario a un’eventuale nazionalizzazione”, mentre Megale (Fisac Cgil) ha invece spiegato che “non bisogna chiederla ma neanche escluderla al momento giusto”. “Noi non chiediamo la nazionalizzazione e non è questo il momento – ha proseguito Megale – ma non bisogna avere timidezze né incertezze, perché se il risanamento non dovesse avvenire nei tempi è evidente che il ruolo del governo e del Tesoro sarà più incisivo e dovrà avere al centro la difesa dei 28mila occupati e delle clientela”.
Quanto al ruolo della Fondazione i sindacati hanno riferito che il Tesoro sta seguendo il problema con attenzione. “Il ministro ha detto che porrà e seguirà il problema attentamente”, ha sottolineato Romani (Fiba Cisl). Anche Giuliano De Filippis, segretario nazionale della Fabi, ha riferito di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro in questo senso: “Saccomanni ha detto che starà dietro alla cosa e seguirà la Fondazione in modo da risolvere la situazione”.
A proposito del cda di dmani pomeriggio, i sindacati hanno confermato l’impressione che non vi saranno dimissioni da parte di Viola e Profumo. “E’ la nostra impressione – dice Romani (Fiba Cisl) – ma pur non parteggiando perProfumo crediamo che non si “possa abbandonare la nave nella tempesta” mentre “è in corso la ristrutturazione”.
Non c’è al momento sul tavolo la questione della nazionalizzazione della banca e il tema non è stato affrontato nel corso dell’incontro. Il segretario generale della Uilca si è detto “contrario a un’eventuale nazionalizzazione”, mentre Megale (Fisac Cgil) ha invece spiegato che “non bisogna chiederla ma neanche escluderla al momento giusto”. “Noi non chiediamo la nazionalizzazione e non è questo il momento – ha proseguito Megale – ma non bisogna avere timidezze né incertezze, perché se il risanamento non dovesse avvenire nei tempi è evidente che il ruolo del governo e del Tesoro sarà più incisivo e dovrà avere al centro la difesa dei 28mila occupati e delle clientela”.
Quanto al ruolo della Fondazione i sindacati hanno riferito che il Tesoro sta seguendo il problema con attenzione. “Il ministro ha detto che porrà e seguirà il problema attentamente”, ha sottolineato Romani (Fiba Cisl). Anche Giuliano De Filippis, segretario nazionale della Fabi, ha riferito di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro in questo senso: “Saccomanni ha detto che starà dietro alla cosa e seguirà la Fondazione in modo da risolvere la situazione”.
A proposito del cda di dmani pomeriggio, i sindacati hanno confermato l’impressione che non vi saranno dimissioni da parte di Viola e Profumo. “E’ la nostra impressione – dice Romani (Fiba Cisl) – ma pur non parteggiando perProfumo crediamo che non si “possa abbandonare la nave nella tempesta” mentre “è in corso la ristrutturazione”.