Intanto il presidente è stato rinviato a giudizio, E Deutsche Bank fila gli sportelli Antonveneta
di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. Non è facile per Profumo e Viola districarsi tra le molteplici scelte discutibili commesse dalla precedente amministrazione di MPS, trovare le misure giuste da prendere e metterle in pratica contro la pletora di personaggi attaccati alla poltrona, sempre pronti a telefonare a destra e manca per non farsi tagliare fuori dal “nuovo Monte” in via di costruzione. Per cui spesso le notizie che arrivano dalla Rocca sono approssimative se non contraddittorie, se non palesemente messe in circolazione proprio per confondere.
Che si dia conto di tutto quello che passa per il convento ai nostri lettori appare un buon esercizio di informazione ed un auspicabile lavoro di “condivisione”.
Del resto chi ci legge ormai da tanto tempo lo sa quante volte – davvero tante – le nostre anticipazioni si sono verificate puntualmente.
Sarà perchè, quanto riferito non è “a caso” o “sulla fiducia” ma attraverso “argomenti logici”. Esempio? Che c’erano troppi titoli di Stato nel portafoglio MPS lo avevamo scritto prima che si inventassero gli stress test dell’Eba; che i contratti di solidarietà potevano nascondere qualcosa lo stesso, bastava leggere il contratto, non aspettare che un sindacalista ce lo spiegasse. E pure male; dei Tremonti bond, poi … Come non ricordare che i primi a chiederci di indagare sulle prospettive del Centro Operativo sono stati i nostri lettori nei loro commenti, mentre chi poteva sapere stava zitto.
E anche adesso, come comunicato dai sindacati, che Profumo si apre un ufficio a Milano, è così difficile ammettere che avevamo ragione quando abbiamo scritto che la proprietà della banca “in futuro territoriale” è altrove?
Registriamo oggi che l’agenzia di rating Standard & Poor’s si sta trasformando in agenzia di scommesse, quotando 1 a 3 la probabilità che la Grecia esca dall’euro e ripristini la dracma. Aggiungendo poi che nessun altro paese periferico dell’Europa, vedendo i disastri ellenici, si azzardi a percorrere la stessa strada per non ottemperare alle prescrizioni di Ue, Bce e Fmi.
Bene oggi tutto il comparto bancario, dove MPS cresce meno della media del settore con +2,07% a euro 0,2021. Cioè il valore medio presunto dagli analisti finanziari che aspettano l’incontro del vertice di Rocca Salimbeni con la missione Eba prima di scommettere in borsa sul titolo.
Sempre che non arrivi prima la Bce a restituire fiato ai mercati, e allora sarebbe un sospirone di sollievo per tutti, visto che c’è da sistemare le sorti delle banche spagnole, devastate dalla bolla immobiliare nel loro paese (e lo si era capito ben prima che cadesse Zapatero). Se Emilio Botin non avesse avuto, qualche anno fa, un regalo da 10,1 miliardi di euro ora MPS potrebbe comprarsi il Santander per un tozzo di pane, e staremmo qui a scrivere un’altra storia italiana.
Intanto registriamo anche altre due notizie proprio di queste ore. Sul Sole24Ore i giornalisti Festa e Peruzzi parlano di “indiscrezioni” che darebbero particolarmente interessate all’acquisto degli sportelli Antonveneta messi in vendita da Mps sia la “Deutsche Bank, l’istituto tedesco guidato in Italia da Flavio Valeri, sia la Bnl (gruppo Bnp Paribas) presieduta da Luigi Abete”. Una trattativa che potrebbe essere lunga per due motivi: che valore dare agli sportelli? Queste banche avranno voglia di investire in un momento così delicato del mercato europeo e mondiale?
Gli informati giornalisti del giornale di Confindustria parlano anche di un’altra operazione al vaglio, probabilmente del cda oggi in seduta. La vendita del 60 per cento di Biverbanca. Un’altra operazione necessaria per rafforzare i conti della banca ed essere pronti alle richieste dell’Eba.
Infine, dell’ultima ora, la notizia delle vicende giudiziarie di Profumo. E’ arrivato il rinvio a giudizio per la vicenda Bontos. Frode fiscale. Il presidente di Banca Mps andrà a processo per dichiarazione fraudolenta dei redditi aggravata dall’ostacolo alle indagini. Laura Marchiondelli, il gup di Milano, ha così deciso. ““Capisco che il Giudice per l’Udienza Preliminare non è il Giudice del merito e quindi aspetto fiducioso ed impaziente il giudizio pubblico, certo come sono della correttezza di ogni mio operato e che non potrà quindi che essere riconosciuto come tale. In questo modo si porrà anche fine al danno di reputazione che sto di fatto, inevitabilmente, pur ingiustamente, subendo”., si legge in una nota del presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo.
E con questo è tutto. In attesa di quanto accadrà oggi in Consiglio Comunale….