C'è l'ipotesi di un accordo con le autorità europee per l'alienazione di una parte del "tesoro"
di Augusto Mattioli
SIENA. Banca Mps avrebbe preso un impegno con le autorità bancarie europee sul destino del patrimonio artistico custodito nelle sue sedi, che potrebbe essere alienato. Non si sa ancora in quali termini e con quali criteri. E’ quanto si apprende da una fonte interna alla banca stessa, il cui patrimonio artistico consta di più di 30mila opere: dalla pittura, alla scultura, all’archivistica. Un patrimonio che comunque dovrebbe restare nel nostro paese, anche se viene da chiedersi, visto anche il suo valore, chi potrebbe acquisirlo.
La questione, sollevata qualche tempo fa anche da qualche esponente della politica senese, è comunque restata finora sottotraccia. Se n’è parlato poco negli scorsi mesi ma può darsi che, con il passare del tempo e con l’entrata dello Stato nella banca, sul tema si torni a discutere in maniera più concreta, prendendo anche decisioni. Bisognerà vedere in quale modo.
E’ possibile che l’alienazione riguardi una parte del patrimonio artistico non custodita nella sede senese di piazza Salimbeni ma quel patrimonio contenuto nelle banche acquisite dalla banca senese negli anni.