E la maggioranza lo difende a spada tratta
ROMA. “Ministro lei è al centro della più importante e potente operazione di riassetto del potere finanziario in Italia e oggi ci ha detto che non se n’è accorto. Cioè, non si è accorto della scalata a Generali, non si è accorto di tutto quello che è accaduto in cui lei, il Mef, Meloni, il governo avete avuto un ruolo da protagonista?”, è stato l’intervento ironico di Benedetto Della Vedova di +Europa. Di tutt’altro tenore gli interventi della maggioranza: “Giorgetti ha fornito un’esposizione puntuale e meticolosa sulla vicenda Mps-Mediobanca, accompagnata dalla forza dei numeri e da un quadro oggettivo dei fatti che non lascia spazio a interpretazioni – ha osservato Maurizio Lupi -. Se al ministro Giorgetti e al governo si vuole addebitare la colpa di aver rilanciato una banca, allora noi li ringraziamo per questo”, ha proseguito Lupi, garantendo che Noi moderati è “al suo fianco e continueremo ad esserlo”.
Per Forza Italia “la cessione delle azioni Mps è stata un’operazione finanziaria positiva, trasparente e vantaggiosa per lo Stato – ha detto Pietro Pittalis -, ha rispettato pienamente la normativa vigente in materia di dismissioni e ha garantito un ritorno economico ben superiore alle stime iniziali: più del doppio di quanto preventivato. Non si è trattato né di una svendita né di un’operazione opaca e “FI sostiene con convinzione questa linea e respinge con forza i tentativi strumentali delle opposizioni”. Sulla stessa linea la Lega: “Lo Stato è intervenuto quando il mercato non era più in grado di farlo, evitando un dissesto che avrebbe avuto conseguenze ben più costose. Un punto va chiarito con forza: il successo dell’operazione Mps è stato entrare nel capitale e saperne uscire e bene”, ha rivendicato Giulio Centemero, capogruppo della Lega in commissione Finanze. “In queste settimane il dibattito pubblico si è acceso anche per la pubblicazione di alcune intercettazioni, un vizio tutto italiano. Come ci ha insegnato Umberto Eco, tra il rumore e la notizia c’è una differenza sostanziale. Qui il rumore ha fatto audience; la notizia sta nei fatti. Le autorità di vigilanza hanno escluso l’esistenza di un concerto e il Mef non è oggetto di indagini”, ha spiegato il leghista.
Infine, per FdI “la vicenda di Monte dei Paschi di Siena va letta con onestà intellettuale – ha detto Francesco Michelotti, ricordando che le operazioni che hanno portato al dissesto di Mps hanno tutte una chiara matrice politica. È singolare che chi ha governato quelle stagioni provi a ergersi a giudice, dimenticando di essere stato protagonista del declino della banca più antica del mondo”.






