Nuovo record negativo per il titolo, ma al Tandem non importa nulla sulla strada dei tagli ciechi

di Red
SIENA. Le bugie, la sottostimazione della situazione, i traccheggiamenti della politica europea sono i veri responsabili dell’ultima giornata di borsa, un ennesimo venerdì nero che ha segnato gravi danni ai titoli del comparto bancario italiano. E la crisi spagnola si gonfia a dismisura, come la speculazione, che sa leggere i dati macroeconomici, aveva previsto.
Per salvare le maledette poltrone del potere i governanti raccontano mezze verità e tentano di conservare i consensi, ma la rapidità di evoluzione degli eventi li smaschera sempre in pochi giorni. Monti, Merkel & C. lavorano sodo, ma per i guadagni degli speculatori: questa la tragicomica realtà di oggi.
Ironia della sorte, i due titoli peggiori in Piazza Affari sono stati il passato e il presente di Fabrizio Viola: BPER ha chiuso le contrattazioni con -10,65% e MPS con -8,55%. Così Rocca Salimbeni segna il nuovo record negativoeuro 0,1573,. Di contro dobbiamo rilevare che il trend negativo dell’azione senese nell’ultimo anno è quasi identico a quello di Unicredit: perso nell’ultimo anno circa il 68% del valore, mentre Intesa ha perduto solo il 39%.
Qualcuno si chiede se i mercati abbiano apprezzato o meno il Piano Industriale 2012-2015 del Tandem? Questi due amministratori sono l’ultimo regalo alla città fatto dal PD e dalla giunta Ceccuzzi, prima delle provvidenziali dimissioni che hanno fatto scomparire i responsabili politici dal proscenio. Se ci fosse un sindaco in Palazzo Comunale vi immaginate la fila dei questuanti a chiedere un intervento salvifico dai tagli e dagli esuberi di Profumo? Dal dottor Laudanna non ci va nessuno: mica è il padrone della banca! E non essendolo, il Tandem non lo prende proprio in considerazione. Come recita il comunicato della Fondazione MPS sui 331 milioni di euro in passivo di bilancio, la colpa è del destino avverso e non della pessima gestione del potere fatta da Mussari, Mancini e Co. Dalla Fondazione fanno sapere di approvare, come socio di riferimento, il suddetto piano industriale che prevede zero dividendi per l’anno prossimo (lo spread a 200, prima condizione necessaria del piano profumiano, statisticamente è impossibile per il 2012 già da adesso). Evidentemente gli interessi del socio di riferimento sono diversi da quelli della città e dei dipendenti.
Sembra (pare) però che per poter sostenere il prossimo anno gli impegni inderogabili (emergenze del territorio e impegni pluriennali) si procederà alla s-vendita del Palazzo del Capitano, non a caso citato nel comunicato stampa. Più facile che recuperare i quasi 100 milioni dati a Ligresti per una speculazione edilizia che non si farà mai in Parco Talenti, tanto meno se al governo di Roma dovesse andare un sindaco di centrosinistra, come la disaffezione verso Alemanno nella capitale sembra indirizzare i voti. Quindi totale identità di vedute tra banca e fondazione sullo schiaffo mortale all’economia cittadina, ridimensionamento dell’istituto declinante verso un aumento di capitale riservato a chi non si sa che porterà il controllo di MPS ai suoi padroni reali.
Un uomo intelligente come Profumo, di transito a Siena probabilmente verso una carriera politica romana nel Partito Democratico, non può essere così poco accorto da aver preparato il terreno per l’arrivo di un investitore che potrebbe fargli la festa e troncargli le aspirazioni per il futuro. Ma deve fare presto, prima che arrivino conseguenze negative dal rinvio a giudizio sul caso Brontos: nel PD non c’è un cavallo pronto capace di sostituirlo a Siena e della libertà d’azione che gode il Tandem in questo momento bisogna approfittare. Certo che presto e bene sono due avverbi difficili per dare il risultato utile in poco tempo. Ma il piano B esiste: rendere manifesta la nazionalizzazione in atto, sperando di aver vinto le prossime elezioni politiche nel 2013. Quindi non necessariamente la consultazione locale che nominerà il nuovo sindaco della città.