Si disputa sul sesso degli angeli mentre la banca rimane avvolta nell'ambiguità

di Marco Sbarra
SIENA. Siena come Bisanzio. Il Monte dei Paschi ha subito un tracollo epocale ma la Città del Palio non ha fatto tesoro della lezione e continua a fare spallucce, complice una supponente autoreferenzialità che le impedisce di fare un esame di coscienza sulle cause endogene della tragedia della banca. I senesi amano interessarsi degli aspetti più prosaici della questione Monte e preferiscono lasciare in disparte i nodi costituzionali che lo affliggono, forse temendo di esporsi. Le libere critiche nei confronti del celeberrimo Sistema Siena sono uno sport assai poco praticato da quelle parti.
Prendiamo il caso ad esempio della nomina di Marco Morelli ad amministratore delegato del Monte avvenuta oltre un anno fa, che a Siena non pare aver sollevato perplessità. Eppure è innegabile che il ritorno del figliol prodigo qualche interrogativo sulla discontinuità e l’indipendenza dei vertici avrebbe dovuto sollevarlo.
Sulla imprescindibilità di quei valori avevo trattato nell’articolo “Il Signoraggio di JP Morgan su Mps” pubblicato dal Cittadino online. Evidenziavo, con dati e riferimenti precisi – ad oggi non contestati – l’attiva partecipazione dell’allora numero tre della banca Marco Morelli alla pericolosa gestione dell’affare Antonveneta, con particolare riferimento all’aumento di capitale Fresh riservato a JP Morgan. Alla fine della mia esposizione ponevo tre domande, la seconda e la terza riguardanti per l’appunto la figura dell’amministratore delegato:
“2) Marco Morelli è in possesso dei requisiti di onorabilità e correttezza imposti dalle leggi per lo svolgimento del suo incarico al Monte?
3) L’attuale Amministratore Delegato di Rocca Salimbeni può rappresentare la invocata discontinuità rispetto al management responsabile della tragedia Antonveneta?”
Il dibattito che ne è seguito sui post a commento rappresenta la cartina di tornasole del modo con cui a Siena si guarda al Monte. Nella discussione, assai vivace, è intervenuta l’Associazione Buongoverno Mps, che segue sempre con attenzione le vicende della banca, con una risposta alla prima domanda riguardante l’indipendenza di Rocca Salimbeni. Essendo interessato a conoscere la sua opinione sull’argomento Morelli, l’ho invitata a dare risposta anche alle altre due, ma come riscontro ho ricevuto solo esposizioni di dotte lezioni di diritto assembleare e distinguo tecnico-bizantini di rara finezza, accompagnati da tiratine d’orecchie per il malcapitato accusato di aver peccato di ingratitudine nei confronti della banca.
Chi desidera ricostruire la gustosa vicenda può farlo aggiornandosi sul link: “Morelli confermato ad della banca” sempre sul Cittadino on line. Come si potrà constatare, alla fine dei salmi – chissà perché – l’argomento Morelli è passato in cavalleria. Eppure i miei quesiti erano chiari, bastava un sì o un no evangelici, ma evidentemente a Siena certi argomenti non vanno di moda. Conquistano la ribalta una volta che il conducator di turno la combina grossa e cade fragorosamente in disgrazia, ed allora è tutto un dagli al malcapitato al grido de: “io l’avevo detto”.
L’accusa più grave rivoltami è stata quella di aver compiuto un delitto di lesa maestà del Monte con l’aver sputato nel piatto dove si mangia. Ma siamo sicuri che denunciare all’opinione pubblica le manchevolezze della banca, una volta comprovata l’impossibilità di emendarle per vie interne, sia da considerarsi una vigliaccheria? Abbiamo visto cosa abbia prodotto a Siena un brutto tacer di fronte al malgoverno di un Sistema intrinsecamente malato e il fatto che a tutt’oggi non si intravveda una presa di coscienza collettiva di ripulsa di quell’intreccio perverso, la dice lunga sullo stato dell’arte.
Se la città avesse rifiutato il piatto sporco di Rocca Salimbeni quando era il momento, ora non starebbe lì a piangere lacrime di coccodrillo. Rimane la speranza che la prossima primavera porti sotto il cielo di una Siena senz’anima una ventata di novità salutari, liste civetta permettendo. Per intanto aspetto fiducioso che l’Associazione Buongoverno Mps si esprima su Morelli. Riepilogando:
L’attuale amministratore delegato può essere considerato l’uomo nuovo del Monte dopo aver ricoperto un ruolo determinante all’epoca dell’affare Antonveneta?
Morelli può essere considerato indipendente visto che è stato “nominato” da JP Morgan in concorso con il Pd