Anche un risultato positivo potrebbe essere vanificato dai mercati
di Red
SIENA. Il giovedì di Borsa, che avevamo definito interlocutorio, poteva essere anche positivo, ma i dati provenienti da Francoforte hanno spostato l’ago su un leggero negativo. Paura dello stop alle vendite allo scoperto e nessuna buona notizia dai macro americani, spread Grecia-Germania ai massimi. Il Dax era rimasto finora immune dalla speculazione, ma ordini di vendita per 2 miliardi di euro e una voce smentita di un possibile downgrade tedesco (il solito mix dei soliti ignoti) hanno fatto impazzire le contrattazioni, con pesanti ribassi, poi parzialmente recuperati nel finale di seduta.
In Italia non ne hanno risentiti i bancari. MPS ha chiuso la giornata con +2,90% a euro 0,446. In negativo solo Bpm: la Popolare di Milano ha scontato la semestrale che ha presentato un utile netto in calo rispetto al 2010 e l’imminenza dell’aumento di capitale. Nel tardo pomeriggio di venerdì toccherà alla semestrale di Rocca Salimbeni, che è stata circondata in questi giorni da assoluto silenzio. I risultati comunicati saranno fondamentali anche per la Fondazione MPS, che è rimasta senza utili ma gravata in compenso di ulteriori debiti per l’ultimo improvvido aumento di capitale. Se le previsioni del piano industriale non dovessero essere confermate, anche il programma straordinario di erogazioni ne risentirebbe, con conseguenze gravissime per tutti i soggetti beneficiari pubblici che non avranno modo di pagare altrimenti i mutui contratti, le cui rate sono state generosamente saldate da Palazzo Sansedoni negli anni passati. Cosa farà ad esempio l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese senza i 2.140.000,00 euro donati dalla Fondazione lo scorso anno per pagare rate di vecchi mutui tra cui quello per la realizzazione centro trapianti e terapie cellulari o quello per l’attivazione del centro di chirurgia robotica?
In serata, negli USA, il Dow Jones ha chiuso in ribasso -1,51%. Al contadino delle Masse importa meno di niente, ma la seduta movimentata di New York, purtroppo, condiziona prima il Giappone e poi l’Europa, come sempre. Warren Buffett è intervenuto pesantemente (5 miliardi di dollari, non bruscolini) in soccorso di Bank of America, risollevando il locale comparto bancario. Ma l’azione del magnate statunitense è condizionata dal suo appoggio politico ad Obama. Quindi il discorso di Bernanke, presidente della Fed, di stasera viene atteso con ansia: si teme che la prossima settimana sarà piuttosto “hot” se le decisioni che comunicherà sulla politica monetaria del governo USA non saranno soddisfacenti per gli operatori finanziari. Per intendersi, potrebbe condizionare in negativo perfino una semestrale eccellente di Rocca Salimbeni.
In futuro è certo che il board MPS dovrà lavorare per un assetto industriale meno vincolato agli umori del mercato, come oggi lo è anche per l’eccessiva presenza di titoli di Stato italiani nel portafoglio. Sembra un discorso poco patriottico, ma dal momento che si manifestano cupi desideri di secessione, è bene ricordare a certe istanze politiche che non è solo una parte pur importante del Paese a portare il fardello della crisi economica.
L’altra grande notizia americana è stato il ritiro annunciato da Steve Jobs di Apple, che apre un futuro incerto per l’azienda numero uno del mondo, in perdita nonostante molti analisti si siano affrettati a emettere giudizi positivi. Nella notte i mercati asiatici sono stati piuttosto tranquilli: anche per loro sarà importante il discorso di Bernanke, oltre ai nuovi dati macroeconomici attesi in giornata.
A Milano Consob si cautela con l’estensione del divieto di vendite allo scoperto fino al 30 settembre. Oltre a MPS anche Banco Popolare riunisce il suo consiglio di amministrazione, e anche questo genera attese. Ci si aspetta dunque mercati abbastanza tranquilli per tutta la giornata, le vere novità arriveranno a borse quasi chiuse. Ma all’inizio delle sedute europee è stata diffusa la notizia che la Grecia ha inviato una lettera formale di richiesta ai ministri delle finanze di tutto il mondo in preparazione di un piano di swap del debito, quale parte del suo secondo piano di salvataggio, in cui si prevede che almeno il 90% dei detentori privati di bond greci con scadenza entro il 2014 o 2020 debbano partecipare al piano. Si sentiva la mancanza di un po’ di pepe, in questo ultimo weekend agostano…
