La città, che ha saputo coniugare rigore accademico e innovazione industriale, conferma il proprio peso nelle scelte strategiche del Paese sulla prevenzione e la salute pubblica

SIENA. Con la firma del ministro della Salute Orazio Schillaci, è stato ufficialmente ricostituito il NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, organismo chiave per guidare le politiche vaccinali italiane nei prossimi tre anni. Tra i 22 esperti scelti per farne parte figura anche Emanuele Montomoli, professore ordinario di igiene presso l’Università degli Studi di Siena e fondatore di una prestigiosa realtà biotecnologica senese riconosciuta a livello internazionale.
La sua nomina segna un ulteriore riconoscimento del ruolo che Siena gioca da anni nel campo della ricerca scientifica sui vaccini. La città, che ha saputo coniugare rigore accademico e innovazione industriale, conferma così il proprio peso nelle scelte strategiche del Paese in tema di prevenzione e salute pubblica.
Il NITAG – che trova sede nel Dipartimento della prevenzione, ricerca ed emergenze sanitarie del Ministero – ha il compito di fornire raccomandazioni basate su evidenze scientifiche e valutazioni indipendenti, seguendo le linee guida dell’OMS. I suoi ambiti d’azione spaziano dall’elaborazione del Piano Nazionale Vaccinale alla comunicazione pubblica, dalla valutazione di nuovi vaccini al monitoraggio dell’esitazione vaccinale, fino alla cooperazione con gli organismi internazionali.
“Ringrazio il ministro Schillaci per la fiducia – ha dichiarato Montomoli –. È un onore poter contribuire, insieme a colleghe e colleghi di grande esperienza, a una strategia vaccinale nazionale fondata sulla scienza, sull’indipendenza del giudizio e sul senso di responsabilità verso la salute pubblica”.
Sotto la presidenza di Roberto Parrella, infettivologo e presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, il nuovo NITAG opererà fino al 2028. La presenza di Montomoli è un segnale forte: la competenza scientifica radicata a Siena non è solo riconosciuta, ma messa al servizio del Paese.