Via il secondo medico da Siena

SIENA. Da Giuseppe Giordano del Movimento Civico Senese riceviamo e pubblichiamo.
“Mentre in Toscana il mondo dell’emergenza sanitaria territoriale è in agitazione per gli annunciati tagli (oltre 60 punti di emergenza in tutto il territorio regionale) e la sostituzione dei mezzi medicalizzati con ambulanze di soli volontari, arrivano notizie in base alle quali la USL 7 ha annunciato di voler anticipare la ristrutturazione alla fine di Gennaio 2013 togliendo il secondo medico su Siena, che opera a mesi alterni presso la Misericordia e la Pubblica Assistenza. Attualmente, si tratta della risorsa che esegue il maggior numero in assoluto di interventi in tutta la provincia, giungendo ad operare in un’area che interessa Siena e comuni anche non limitrofi per rispondere al gran numero di emergenze che spesso si verificano anche contemporaneamente.
I medici di Siena 118, grazie alle competenze professionali maturate, non ultimo l’utilizzo dell’ecografia in emergenza sul territorio, trattano al proprio domicilio oltre il 30% dei pazienti che soccorrono, contribuendo dunque a filtrare gli accessi nei PS consentendo, con la propria azione, di risparmiare denaro e inutili disagi ai pazienti.
Nei casi gravi la presenza del medico permette un rapido inquadramento diagnostico, l’inizio di una terapia mirata sul paziente e sulla malattia, il trasporto presso la struttura più adeguata, secondo percorsi ormai consolidati che, numeri alla mano, hanno portato ad una riduzione della mortalità e disabilità (ad esempio) per infarto e ictus nella nostra provincia.
Il taglio di uno dei due medici di emergenza operanti nel territorio senese, che rischia di essere aggravato dalla preannunciata eliminazione del medico di Guardia Medica nelle ore notturne, farà sì che il solo medico operante sull’automedica dovrà correre continuamente in soccorso delle ambulanze non medicalizzate alle prese con situazioni critiche, tamponando la situazione come può ma senza avere il tempo materiale di prendersi cura con efficacia di nessuno e inviando al Pronto Soccorso pazienti non trattati adeguatamente e quindi più gravi.
Ancora una volta nell’illusione di risparmiare qualche “spicciolo” si vuole tagliare un servizio essenziale per la cittadinanza, finendo poi con l’aumentare paradossalmente i costi per la gestione di tutti quei pazienti che sarebbero rimasti a domicilio e che invece dovranno accedere al Pronto Soccorso.
Non possiamo che augurarci che gli autori di queste proposte giungano a più miti consigli ed invitiamo la cittadinanza a far sentire la propria voce perché, come ci ricorda una massima di Seneca, ‘Una parte della salute sta nel voler essere curati’.