"Restano le prerplessità sul piano industriale della banca"

SIENA. L’esito dell’assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi ha visto, per la prima volta nella storia, assumere dall’azionista a oggi di maggioranza relativa (la Fondazione MPS) una posizione di netto contrasto con quanto proposto dal Cda della Banca.
In linea con le forti perplessità manifestate nella campagna elettorale per le recenti elezioni amministrative di Siena, non possiamo che confermare le nostre riserve rispetto a un piano industriale della Banca basato unicamente sulla forte contrazione del credito, su esodi e su sacrifici economici richiesti ai dipendenti.
Detto questo, va anche evidenziato che l’aumento di capitale, così come proposto, se aveva garanzie di sottoscrizione mettendo in condizione la Banca di uscire da un periodo di forte difficoltà, avrebbe tuttavia praticamente azzerato la presenza della Fondazione comportando per la città e il suo territorio la perdita di qualsiasi possibilità di ricaduta positiva futura. In questo contesto, ci pare corretto che la Fondazione abbia chiesto e ottenuto più tempo per poter collocare la propria quota di azioni per far fronte all’indebitamento contratto e per la tutela del proprio patrimonio.
La risolutezza con cui la presidente Mansi ha portato avanti l’attuale posizione fa supporre la presenza di un progetto -a tutt’oggi non noto ma del quale ci auguriamo l’esistenza- che, poggiando su una compagine azionaria condivisa e trasparente, garantisca il mantenimento del legame storico della banca con il suo territorio. Se così fosse non possiamo che vedere con favore una prospettiva, che pur in termini limitati rispetto al passato, veda la Fondazione parte, sia pure minoritaria, della futura compagine proprietaria. Non possiamo infatti credere che quanto avvenuto sia solo un modo per prendere tempo alla ricerca di investitori ancora tutti da definire: questo vanificherebbe gli sforzi economici della Banca che hanno causato pesantissime ricadute sul personale tra l’altro senza alcuna garanzia di mantenimento della Direzione Generale a Siena.
Pur nella consapevolezza che non è possibile chiedere di conoscere i dettagli strategici di tale progetto, riteniamo che sarebbe di grande trasparenza da parte della Fondazione delinearne almeno le linee principali, nel rispetto del rapporto con la città e coi suoi Enti locali. Non possiamo in ogni caso non ricordare a chi legge, le pesantissime responsabilità politiche di chi ha guidato in precedenza la Banca e delle Amministrazioni di sinistra di Siena, rispetto a scelte che hanno visto andare in fumo negli ultimi anni un patrimonio complessivo delle Istituzioni senesi pari a 25 miliardi di euro.
Infatti, ammesso che il progetto esista, sia fondato e consenta alla Fondazione di proseguire nel suo ruolo, va comunque detto che nella migliore delle ipotesi ridurrà consistentemente la sua attuale quota proprietaria a valori verosimilmente inferiori al 10%, quando fino al 2011 la Fondazione aveva la maggioranza assoluta di proprietà della banca e, in origine, oltre ai miliardi investiti in titoli di stato e altre partecipazioni, deteneva oltre l’80% di MPS.
MODERATI DI CENTRO DESTRA – SENA CIVITAS