Il capolista di 53100 interviene sul futuro della Robur

SIENA. “Mentre sta per consumarsi l’ultimo atto del calvario dell’AC Siena in serie A, è opportuno interrogarsi sul destino societario della squadra di calcio della città. La retrocessione del Siena è avvenuta nel disinteresse generale delle istituzioni cittadine, caso forse unico nel mondo, a ulteriore riprova della mancanza totale di comprensione dei fenomeni popolari. La perdita della serie A, oltre che un evidente e ulteriore danno di immagine e perdita di prestigio per Siena tutta, costituirà anche un grave deterioramento economico per un settore – quello ricettivo e della ristorazione – certo non risparmiato dalla crisi generale”. Questo il commento di Giovanni Mazzini, capolista di 53100 candidato in consiglio comunale, che interviene in merito al futuro della Robur.
“Siena e il Siena – continua Mazzini – hanno dimostrato, in questo decennio nella massima categoria nazionale dello sport ‘più popolare nel globo’, di meritare a pieno titolo questa ribalta. La serie B è dunque, senza dubbio, un ridimensionamento doloroso. Ma che va garantito, al fine di costruire le basi per una riorganizzazione anche strategica della società, che possa portare in un futuro non lontano a conseguire nuovamente il livello che a Siena e al Siena competono. Cioè ancora la serie A. Dobbiamo guardare a realtà come Empoli, Livorno, Sassuolo, per comprendere come tutto ciò sia possibile, basandosi su strutture solide e capacità progettuali. È pertanto imprescindibile che l’attuale proprietà dell’AC Siena dichiari pubblicamente e chiaramente i propri intenti. O meglio garantisca la volontà di allestire una compagine competitiva per la futura stagione agonistica in serie B. Qualora così non fosse, le istituzioni cittadine non potranno restare a guardare inerti come finora è successo. Ed è altrettanto imprescindibile che la banca Monte dei Paschi, troppo frettolosamente disimpegnatasi su questo fronte, sia stimolata a mantenere il proprio sostegno alla società calcistica. L’AC Siena è un patrimonio non solo sportivo, e un fondamentale vettore economico, della città e del suo territorio”.