Le donne nel quadro politico senese

di Enzo Martinelli
SIENA. Agnese Carletti, Sindaco di San Casciano Bagni da quando ricopre l’incarico di Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Siena è diventata anche portavoce del PD. Valenti, segretario provinciale, reo di non aver risolto la crisi del partito a Siena e azzoppato da Roma con l’invio sotto la Torre di un Commissario, è parco di dichiarazioni. Per lungo tempo silente anche il Comitato cittadino rosso privo di un coordinatore. Successivamente è stata eletta una new entry (Salluce), che però gestisce le parole con la cautela e la riflessione di coloro che vogliono capire bene le questioni prima di pronunciarsi su di esse. E’ toccato così alla loquace Carletti a utilizzare la tribuna dell’Ente provinciale per riferire quotidianamente il punto di vista del PD sulle vicende politiche del territorio senese. Presente a tutti gli appuntamenti pubblici (qualche avversario la chiama prezzemolo) la giovane Presidente discetta su tutte le tematiche oggetto di dibattito (guerra e pace, sicurezza e cittadinanza, economia e archeologia, sanità e istruzione ecc). Eppure è stata chiamata a gestire soltanto due competenze che la legge riserva alla Provincia: l’edilizia scolastica per gli istituti secondari superiori e la viabilità provinciale. Peraltro l’ordinamento stabilisce che la Provincia elegge il proprio presidente in modo indiretto scelto tra i sindaci del territorio in “secondo grado”. Quindi una rappresentatività fortemente indebolita. La legge infine dispone che il Presidente non sia affiancato da una Giunta, per cui l’esercizio monocratico dell’incarico sollecita particolare equilibrio.
Sta di fatto che recentemente la Carletti ha convocato un ennesimo tavolo chiamando i sindaci della Provincia a protestare contro alcuni tagli finanziari (poi revocati) disposti dal Ministro Salvini per la manutenzione delle strade. Ovviamente a tale riunione la Sindaca di Siena prof.ssa Fabio, non ha partecipato. La circostanza ha dato però occasione all’on. Michelotti (FdI), di contestare, con toni duri, le modalità con le quali la Carletti esercita il suo ruolo (“la Provincia non non è un feudo e i sindaci non sono vassalli”). Un avvertimento per dire che il partito di Fratelli d’Italia non è propenso a gestire “insieme” gli affari della città e delle terre senesi? Qualche giorno dopo però, alla festa di compleanno per i 30 anni della Fondazione Monte Paschi, Nicoletta Fabio e Agnese Carletti hanno fatto discorsi interscambiabili, ignorando entrambe il passato, magnificando il presente e auspicando per il futuro “condivisione” e un ruolo “strategico” dell’Ente (che però ha da distribuire solo una decina di milioni di euro all’anno). Parole e discorsi equivoci che hanno fatto litigare non solo le tre donne PD del Consiglio Comunale (Mazzarelli, Piccinni e Ferretti) ma l’intera sinistra che in tutte le molteplici partecipate comunali vota all’unanimità con la “destra”.
Al di là delle intriganti vicende c’è una nota positiva: anche a Siena le donne recitano finalmente un ruolo da protagoniste nelle vicende politiche cittadine forse alla ricerca di nuovi equilibri.