De Santi: "Giusto il principio di attivare una generale fase di discontinuità"

SIENA. La Direzione Provinciale dell’Unione di centro, nella riunione del 19 gennaio 2012, ha esaminato la grave situazione in cui versano le istituzioni senesi ed in particolar modo la Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Rileva, inoltre, che lo stato di grave disagio e difficoltà in cui si trovano le varie istituzioni senesi è sì influenzato fortemente dalla pessima congiuntura internazionale sviluppatasi prevalentemente nell’ultimo anno, ma certo questa non ne è l’unica componente.
La gestione delle risorse, la mancanza di una visione strategica più ampia degna della Fondazione bancaria più importante d’Europa, e il non aver saputo o voluto differenziare i propri investimenti concentrandosi unicamente sul 50% della proprietà della Banca, hanno portato a questo stato di cose.
L’Unione di Centro, in tempi non sospetti, ricorda di aver prospettato la possibilità di scender al di sotto del 50% del capitale sociale. Questo operazione avrebbe comunque consentito il controllo della Banca, con la opportunità di generare risorse disponibili, quanto mai utili alla città e al territorio in questa congiuntura. Il fatto di non averla colta tempestivamente, fa sì che oggi questa scelta diventa obbligata, con minimi margini di manovra. Non dimentichiamo che la situazione Banca/Fondazione ha sempre avuto riflessi sostanziali anche sulle altre Istituzioni locali, a cominciare da Università ed Ospedale, Comune e le altre realtà che da sempre hanno arricchito la nostra comunità.
Ciò non di meno, l’Unione di Centro, conformemente al senso di responsabilità al quale ha da sempre informato la propria azione politica, e che chiede anche all’attuale gruppo dirigente, condivide il principio di attivare una generale fase di discontinuità, ritenendo e proponendo l’attivazione di un vero e proprio processo di rinnovamento, anche concettuale e culturale. Il primo e forse unico scopo non può che essere la difesa e la tutela della Città nel suo complesso, in tutte le sue varie Istituzioni, a partire dalla Fondazione: patrimonio secolare di tutta la collettività e che ad essa appartiene.
Auspicando che questa fase possa rapidamente realizzarsi, o quanto meno avere un inizio, l’Unione di Centro, con parere unanime di tutti i componenti della Direzione Provinciale, ritiene doveroso rendersi disponibile per dare il proprio fattivo contributo di idee ed iniziative tese al raggiungimento del bene comune di tutta la comunità.
Simone De Santi – Segretario Provinciale UDC
Rileva, inoltre, che lo stato di grave disagio e difficoltà in cui si trovano le varie istituzioni senesi è sì influenzato fortemente dalla pessima congiuntura internazionale sviluppatasi prevalentemente nell’ultimo anno, ma certo questa non ne è l’unica componente.
La gestione delle risorse, la mancanza di una visione strategica più ampia degna della Fondazione bancaria più importante d’Europa, e il non aver saputo o voluto differenziare i propri investimenti concentrandosi unicamente sul 50% della proprietà della Banca, hanno portato a questo stato di cose.
L’Unione di Centro, in tempi non sospetti, ricorda di aver prospettato la possibilità di scender al di sotto del 50% del capitale sociale. Questo operazione avrebbe comunque consentito il controllo della Banca, con la opportunità di generare risorse disponibili, quanto mai utili alla città e al territorio in questa congiuntura. Il fatto di non averla colta tempestivamente, fa sì che oggi questa scelta diventa obbligata, con minimi margini di manovra. Non dimentichiamo che la situazione Banca/Fondazione ha sempre avuto riflessi sostanziali anche sulle altre Istituzioni locali, a cominciare da Università ed Ospedale, Comune e le altre realtà che da sempre hanno arricchito la nostra comunità.
Ciò non di meno, l’Unione di Centro, conformemente al senso di responsabilità al quale ha da sempre informato la propria azione politica, e che chiede anche all’attuale gruppo dirigente, condivide il principio di attivare una generale fase di discontinuità, ritenendo e proponendo l’attivazione di un vero e proprio processo di rinnovamento, anche concettuale e culturale. Il primo e forse unico scopo non può che essere la difesa e la tutela della Città nel suo complesso, in tutte le sue varie Istituzioni, a partire dalla Fondazione: patrimonio secolare di tutta la collettività e che ad essa appartiene.
Auspicando che questa fase possa rapidamente realizzarsi, o quanto meno avere un inizio, l’Unione di Centro, con parere unanime di tutti i componenti della Direzione Provinciale, ritiene doveroso rendersi disponibile per dare il proprio fattivo contributo di idee ed iniziative tese al raggiungimento del bene comune di tutta la comunità.
Simone De Santi – Segretario Provinciale UDC