
di Red
SIENA. Non ci siamo occupati, su queste pagine, della morte di David Rossi. Non avendo accesso alla sua agenda, non potendo verificare i suoi spostamenti e considerando la generale convinzione che il suo ruolo dentro la banca andasse molto oltre il mero compitino dell’addetto stampa a cominciare dalla quantità del suo stipendio per finire allo stress che ne avrebbe causato il presunto “suicidio” come si mette in dubbio oggi, raccogliere la vox populi senza poter verificare alcunchè poteva solo esporci inutilmente agli strali dei ben informati e della querela. Ma di fronte alla massa di prese di posizioni che il tempestivo scoop (!) del New York Post a poche settimane dalla prevista riesumazione della salma, uno scoop giudicato così incompleto nei dati da far correre gli operatori dell’informazione a rivendicare le cronache puntigliose già fatte e alla Procura senese i distinguo sull’esito delle vecchie indagini, ci sembra di vedere tanta gente concentrata solo a sapere se David Rossi sia stato ucciso o se si sia suicidato. A noi interesserebbe sapere anche perché.
Il video del New York Post è così ricco di informazioni per la Magistratura che ci stupisce non sia stato convocato il giornalista per dare qualche spiegazione. E’ tutto però nella parte trascurata dai nostri media, quella che segue il ritrovamento di Rossi da parte del duo Filippone-Mingrone. E’ in quella sequela di ritagli di giornale che parla di una curiosissima serie di operatori di banca suicidi o tragicamente scomparsi prima e dopo quella notte del 6 marzo 2013. Ne abbiamo presi due a caso – veramente a caso – e siamo venuti a conoscenza di coincidenze particolarmente curiose.
David William Waygood, ex banchiere britannico 62enne di HSBC e NatWest che ha aperto una agenzia di broker licenziandosi dalla banca, proprio il 7 marzo 2013 cancella il suo profilo da Zoominfo, una versione anglosassone di LinkedIn: il giorno dopo la morte di Rossi. Waygood, come poi riferirà il Daily Mail, è coinvolto con la sua società in una serie di operazioni borderline tra cui la copertura off shore di una evasione fiscale di Lionel Messi, campione argentino del Barcellona. Ma, secondo il quotidiano inglese, non è il futuro di Messi e suo padre a preoccuparlo. Comunque Waygood entra in una spirale negativa, tanto che a distanza di un mese, dopo David Rossi, muore suicida lanciandosi sotto un treno. Lascia un biglietto ai figli James e Lizzie, spiegando di essere vittima dello stress. Per cosa?
Michael Anthony Turner, dirigente della filiale Santander di Preston, cittadina del Nord dell’Inghilterra, muore in vacanza, causa intossicazione alimentare, a Bangkok, nonostante i familiari che dividono con lui la stessa cena non avvertano assolutamente alcun fastidio. Non sarà l’autopsia in patria a far sapere ai magistrati inglesi la vera causa della morte di Turner in quanto il corpo viene restituito dalle autorità thailandesi più o meno nelle condizioni di quello di Giulio Regeni da quelle de Il Cairo. Più o meno così, complice il nostro inglese scadente, ci sembra di aver capito dalla lettura online dell’Evening Post. Il Santander, ovviamente, è l’interfaccia del Monte dei Paschi di Mussari nell’affare Antonveneta e non ci è dato sapere i famosi 17 miliardi di bonifici partiti dall’Italia per la Gran Bretagna alla volta della banca spagnola attraverso quale filiale possano essere transitati, cose secretate nelle carte della Magistratura. L’articolo della morte di Michael Anthony Turner è del 15 novembre 2013, otto mesi dopo la morte di David Rossi.
Forse si potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui e lasciamo ad altri continuare l’impresa.