Gli studenti protestato per la fretta di "chiudere" un decreto

Le proposte che vengono dal MIUR sono, infatti, preoccupanti e vanno nella direzione di una diminuzione dell’impegno del Pubblico nel diritto allo studio universitario. Come rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’amministrazione del DSU Toscana denunciamo la volontà di inasprire i criteri di merito per confermare la borsa di studio negli anni successivi al primo: riteniamo che il numero di crediti richiesti dall’attuale bando borse di studio siano ragionevoli per valutare come attivo lo studente non abbiente e beneficiario di borsa di studio. Aumentare i crediti richiesti di 15 unità per anno, come previsto nella bozza di Profumo, non significa tutelare gli studenti meritevoli, ma restringere la platea degli aventi diritto al sistema di garanzie del diritto allo studio, estromettendo dai suoi servizi altre centinaia di studenti nella sola Toscana.
Non accettiamo, inoltre, una differenziazione della soglia massima ISEE per beneficiare della borsa di studio in base all’ateneo di iscrizione (20.000€ al nord, 17.000€ al centro, 14.000€ al sud): gli studenti iscritti negli atenei del sud verrebbero discriminati e penalizzati da una distinzione del genere che, più che affrontare e definire i diversi costi della vita nel Paese, stabiliscono un accesso differenziato al diritto allo studio. Anche chi beneficia di maggiori garanzie in base a tale discriminazione ha il dovere di opporsi in nome di un sistema di diritto allo studio universale ed efficace su tutto il territorio nazionale. Infine, respingiamo al mittente il principio affermato nel decreto per cui è la tassa regionale per il diritto allo studio pagata dagli studenti e dalle loro famiglie a finanziare in prima istanza il sistema. I finanziamenti regionali e statali intervengono soltanto se gli introiti della tassa non sono sufficienti a coprire il fabbisogno: al contrario, proprio gli investimenti del Pubblico in formazione ed accesso ai saperi sono strategici per riaffermare il ruolo della conoscenza per il Paese.
Facciamo un appello al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e alla vice-presidente Stella Targetti, competente per le politiche per l’alta formazione e il diritto allo studio universitario, di prendere visione di queste istanze e di riportale in sede di Conferenza Stato-Regioni. C’è in gioco la quantità di borse di studio che il Pubblico intende erogare a studenti impossibilitati a permettersi gli studi con risorse proprie e la Toscana, in quanto regione tra le più virtuose in materia di diritto allo studio universitario, deve spingere affinché non si verifichi una contrazione degli studenti idonei su tutto il territorio nazionale.
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