Ceccuzzi ha pensato al ritiro, ma rimane "per far emergere la verità"
SIENA. (a. m.) Se la campagna elettorale nazionale è entrata nel vivo, quella per le elezioni comunali è ufficialmente iniziata ieri con un dibattito tra i candidati sindaci. Erano presenti Franco Ceccuzzi ex sindaco di Siena, Laura Vigni per Sinistra per Siena, Maurizio Montigiani per la Lega Nord, Enrico Tucci per Siena c’è-Pietra Serena, Eugenio Neri per il Baricentro civico e Michele Pinassi, che ha annunciato la propria candidatura ufficiale per Cinquestelle.
L’iniziativa organizzata dall’associazione Libera è riuscita a metterli tutti insieme – e non era facile – per un dibattito che non poteva che iniziare con le attualissime questioni montepaschine, che hanno monopolizzato la prima parte degli interventi. Del resto non poteva che essere così vista l’importanza che la banca e la Fondazione hanno per la città e la sua provincia.
E’ stato Franco Ceccuzzi a rispondere per primo alla domanda di quale fosse lo stato d’animo dei candidati rispetto alle questioni della banca e di chi fosse la responsabilità. “Il mio – ha detto – è lo stato d’animo di una persona molto provata e distrutta. Ho riflettuto in questi giorni se proseguire la mia campagna elettorale o fare qualcosa di diverso. Ho deciso di proseguire per dare un contributo a far emergere la verità su cosa è accaduto. Certo la politica ha le sue responsabilità – ha proseguito Ceccuzzi _ ma ci sono responsabilità del management per avere costruito una struttura deviata. E’stata tradita la comunità, l’etica del lavoro. La banca invece di fare attività commerciale è stata un involucro per nascondere attività con prodotti ad altissimo rischio”.
Dagli altri candidati non sono mancate critiche dure ovviamente a partire dall’operazione Antonveneta. “ Che senso ha avuto pagarla 9 miliardi?” si è chiesto e Montigiani. “Sono state fatte operazioni spericolate che non hanno salvaguardato la banca che oggi deve tagliare. In questa crisi c’è una responsabilità politica di chi comanda”, ha aggiunto Pinassi. Stesse critiche da Tucci secondo il quale “la classe dirigente porta la responsabilità delle nomine e avendo fallito deve andare via”. “Ciò che è avvenuto non è stato qualcosa di inaspettato ma ci sono delle precise responsabilità perché da tempo si sapeva tutto”, ha puntualizzato Vigni. Tutti d’accordo i candidati sull’azione di responsabilità nei confronti di chi ha portato la banca e la fondazione ad una situazione del genere. Del resto il consiglio comunale in una mozione del tre aprile dello scorso anno approvata dal consiglio comunale faceva riferimento a questa possibilità. Si tratterà ora di aspettare le conclusioni dell’inchiesta della magistratura.