L'analisi del Pd su Mps giudicata risibile

Ci scappa semplicemente da ridere. Ci domandiamo come mai il Pd di Siena abbia l’ardire di affermare che “la Banca Mps ha subìto e subisce gli effetti della crisi, giunta nel momento di massimo sforzo di accrescimento ed integrazione industriale, ed accompagnata da errori di gestione che condizionano sia il presente che il futuro”. Come al solito, gli esponenti del Partito Democratico non si assumono le proprie responsabilità politiche, che sono chiarissime, dalla nomina, operata con tanto di plauso dell’ex sindaco Ceccuzzi, degli attuali vertici della Banca, al sostegno dato a tutte le operazioni del management montepaschino, da Antonveneta al Piano Industriale del loro tandem Profumo-Viola, con tutta la sua “macelleria sociale” compresa.
La discontinuità tanto invocata dal Partito Democratico non c’è: siamo passati dai fedelissimi del Ceccuzzi e della Margherita, messi dalla politica ai vertici della Banca, ai fedelissimi del Pd romano e fiorentino, come ben evidenziato dalle ultime nomine, che hanno fatto gettare la maschera a chi vuole continuare a prendere in giro i senesi.
Ci sembra che il Pd non sappia di cosa parli e non riesca neppure a dialogare al proprio interno, visto che da una parte abbiamo visto il neo Segretario Guicciardini appoggiare il Piano Industriale e, dall’altra, il Forum invitare alla partecipazione allo sciopero odierno della Banca… Un bluff, ovviamente, tanto per prendere ancora in giro i concittadini ed i dipendenti, che però stanno dimostrando di non essere stupidi come il Partito li vorrebbe. Inutile bluffare, inutile dare la propria adesione agli scioperi o creare i “forum”: le responsabilità politiche ci sono e sono chiarissime e si chiamano Partito Democratico, con Ceccuzzi e tutta la nomenclatura che lo ha egemonizzato in questi anni».