"Chiediamo che sia intrapresa da uno studio legale che garantisca terzietà e non abbia legami con il "groviglio armonioso"" dicono

«Il Presidente della Fondazione Gabriello Mancini ed il Partito Democratico hanno sempre negato la necessità dell’azione di responsabilità, che auspichiamo sia intrapresa già dal prossimo CDA. Adesso non possono fare più finta di niente. – continua Giusti – Chiediamo che questa sia intrapresa e curata da uno studio legale che garantisca terzietà e soprattutto non abbia alcun tipo di legame con il “Groviglio Armonioso” senese. » Ad intervenire sull’argomento anche che il candidato a Sindaco del Carroccio Maurizio Montigiani, il quale spiega: «Questi scandali fanno male all’immagine della Banca, della città ed alle tasche dei cittadini. Voglio ricordare che al momento della sua elezione a Presidente della Fondazione nel 2001, Mussari era membro dell’esecutivo provinciale dei Democratici di Sinistra, fondatori dell’attuale PD, che non ha mai smesso di finanziare, come reso noto anche dai quotidiani nazionali. Siena ha bisogno della sua notte delle scope a partire dalla Fondazione e dai suoi membri. I danni fatti sono enormi, ma chiariamo subito una cosa agli attuali vertici di MPS: non siano la scusa per agire sui dipendenti!»
Lo scandalo sui derivati che ha colpito il Monte dei Paschi ed ha costretto il Presidente dell’ABI Giuseppe Mussari alle dimissioni, genera molte preoccupazioni negli ambienti bancari e finanziari, oltre che politici, in quanto la guida del terzo gruppo bancario era fino a poco tempo fa ad esclusivo appannaggio della politica. Adesso, dopo l’abbandono di Mussari, lo scenario all’ABI si fa complesso e la Lega chiede che il nuovo Presidente sia espressione delle piccole banche e che abbia come primo obiettivo quello di riaprire i rubinetti alle imprese. «Quanto sta accadendo al Monte dei Paschi avvalora la nostra posizione, che in merito è sempre stata chiara. Nazionalizzazione della Banca, commissariamento della Fondazione ed apertura dell’azione di responsabilità contro gli ex vertici.» spiega l’On. Gianni Fava «Questa vicenda apre una falla enorme alla guida dell’ABI in un momento delicatissimo per la nostra economia e per il mondo bancario italiano, attualmente sotto la lente di ingrandimento del Fondo Monetario Internazionale proprio sulle esposizioni del sistema ai mutui e prestiti a rischio come quelli protagonisti di questa triste vicenda. Per questo chiediamo che il nuovo Presidente sia espressione dei piccoli istituti di credito e che abbia come obiettivo principale quello di ridare credito alle imprese, attualmente tartassate da una crescente pressione fiscale, aggravatasi con il Governo Monti, e non supportate adeguatamente dalle grandi banche.»