Il Carroccio sottolinea le acquisizione errate e sovrastimate
Mussari, Vigni, Mancini, Bezzini, Ceccuzzi hanno decretato la fine della Banca (che è ai minimi storici, è costretta a ricorrere agli aiuti di Stato ed a fare un altro inutile aumento di capitale nel giro di poco tempo, è nei guai per il fisco), della Fondazione (che non ha più nemmeno gli spiccioli) e, di conseguenza, della città di Siena (che rischia di perdere anche le poche cose buone rimaste): è l’ora che i senesi se ne rendano conto e inizino ad occuparsi delle cose più importanti per la collettività e per il futuro delle proprie generazioni, anziché pensare a cose piacevoli, ma, nell’attuale situazione, sicuramente secondarie (Palio, scudetto della Mens Sana, promozione del Siena calcio in serie A, i “panem et circenses” dei latini…).Così facendo, “lorsignori” non hanno mai approntato un “piano B”, un’uscita di sicurezza, né hanno mai accettato la minima critica o perplessità, a causa del delirio di onnipotenza dato dall’autoreferenzialità portata all’estremo. Adesso, progetti che tre anni fa risolvevano la situazione (come, ad esempio, l’azionariato diretto e diffuso dei dipendenti, l’uso del loro TFR, ecc…) non bastano più.
Come Lega Nord annunciamo, fin da oggi, l’intenzione di presentare, in occasione del Consiglio Provinciale del prossimo venerdì, un ordine del giorno sulla situazione di Rocca Salimbeni e della Fondazione. Vedremo come avrà intenzione di reagire la maggioranza di centrosinistra, che già in Consiglio comunale a Siena, lo scorso martedì, ha preferito fare finta di niente. La Lega reputa necessario iniziare un percorso nuovo, che coinvolga tutta la città e consenta di riportare a Siena quel “buongoverno” oggi del tutto smarrito, augurandosi che non esistano già accordi in campo nazionale che prevedano l’acquisizione della Banca MPS da parte di altri Istituti nazionali o internazionali».
Lega Nord Toscana – segreteria provinciale di Siena