Oltre ad un dono interamente realizzato a mano da un artigiano, un messaggio speciale tratto dalle Sacre Scritture

ROMA. L’udienza in vaticano è fissata per mercoledì 19 ottobre alle ore 10, quando le Vittime del Salva-Banche porteranno al Santo Padre la testimonianza sull’ingiustizia subita e la conseguente frustrazione dei mesi successivi al decreto che ha cancellato i risparmi di 130.000 famiglie italiane. L’emozione e le aspettative di trovare un abbraccio dentro il quale stringersi e trovare conforto crescono dopo tanti mesi di disperazione e avvilimento.
Per questo oltre al dono interamente realizzato a mano da un artigiano le vittime hanno deciso di condividere con il Santo Padre anche un messaggio tratto dalle Sacre Scritture in cui le vittime hanno risposto speranza in attesa di questo incontro.
All’udienza oltre ai risparmiatori appartenenti all’Associazione Vittime del Salva-Banche parteciperanno anche i risparmiatori delle Banche Venete e anche i risparmiatori del Monte dei Paschi di Siena che vivono giorni di preoccupazione riguardo i loro risparmi.
Risparmi sudati, frutto di lavori onesti, soldi che sarebbero serviti per mantenere con dignità la propria famiglia. Prendiamo spunto dalle belle parole di Don Enrico Torta, il sacerdote veneto che in questi mesi ha saputo dare conforto e appoggio agli amici risparmiatori delle banche venete:
“decine di migliaia di uomini onesti, di famiglie, hanno perso tutto e per loro, in questa società cinica e spietata, il futuro si presenta molto incerto. Il Governo di Roma è attento solo ai grandi interessi, ai grandi investitori, alla finanza internazionale e nazionale, ma chiediamoci: chi sono i cittadini di questa nazione che chiamiamo Italia, sono i grossi gruppi finanziari ed economici o sono le donne e gli uomini che lavorano e pagano le tasse in Italia? I valori cristiani che sono alla base della nostra civiltà pongono al centro l’uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, non le lobby finanziarie internazionali”.