L'allarme lanciato dal Rettore Di Pietra raccolto dai democratici che, attraverso la consigliera Ferretti, hanno interrogato il Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo dall’Unione Comunale del PD Siena:
SIENA. Le sorti di circa 100 ricercatori assunti con i fondi del PNRR non interessano la nostra amministrazione e ancora una volta la formazione acquisita in Italia, a spese dell’Italia, volerà all’estero.
Finite le risorse europee – che come un gigantesco ombrello rattoppano le mancanze anche di quei governi che l’Europa volevano seppellire – i nostri scienziati andranno a spendere la loro formazione, acquisita in Italia, a spese dell’Italia, in Paesi che nella ricerca ci credono davvero o, nel migliore dei casi, nel settore privato.
E’ per questo che la nostra consigliera Anna Ferretti, dopo la denuncia fatta dal Rettore, ha presentato una puntuale interrogazione con cui chiedeva al Comune cosa intendesse fare per tentare di impedire questo finale amaro che, nella città del Biotecnopolo, diventerebbe una beffa.
E lo ha chiesto anche perché il 20 marzo 2025 è stato firmato un Protocollo d’intesa tra Università di Siena e Comune, con cui i due enti si impegnavano a collaborare per la realizzazione di progetti in ambiti specifici e di interesse comune, attivando tutte le azioni necessarie alla realizzazione delle attività operative, anche mediante la stipula di appositi accordi attuativi.
La Giunta, tuttavia, non solo finora ha omesso di attivare alcuna iniziativa nell’ambito del Protocollo appena citato: ha risposto – ed è ancora più grave – che nemmeno intende farlo.
Ma se è così, di grazia, il Protocollo che lo ha firmato a fare?
Per assistere passivamente, dopo l’ormai rituale passerella trionfale, alle difficoltà che si trovano ad affrontare il nostro Ateneo e i suoi ricercatori.
Sì perché, se insieme a questo, si considera il taglio nel 2024 del 3.15% del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), pari a oltre 8 milioni di euro in meno rispetto al previsto e l’aumento dei costi del personale dovuto agli scatti stipendiali e all’adeguamento ISTAT senza un reale incremento negli organici, le reali intenzioni del governo della destra locale e nazionale in merito alla ricerca sono più che evidenti.
Il futuro e il presente di ragazzi che hanno scelto di studiare e lavorare nella nostra città, dovrebbe essere un punto fondante del lavoro quotidiano di chi governa un territorio da cui i giovani se ne stanno andando.
Ma questo non interessa né alla nostra Giunta, né al governo nazionale, hanno altro a cui pensare, loro!