Lo affermano i consiglieri Cortonesi, Bianchini, Staderini, Corsi, Giordano, Neri e Falorni
SIENA. Per due consigli comunali di seguito, il PD ed i suoi docili alleati scappano dal Consiglio Comunale. Si era verificato nella seduta del 18 settembre, quando si erano resi conto che avrebbero incassato una sonora bocciatura sulla delibera di riduzione dei componenti delle commissioni, voluta proprio dal PD. Allora, invece di argomentare e persuadere il Consiglio, hanno preferito alzare i tacchi ed abbandonare l’aula, facendo venir meno il numero legale e quindi costringendo a chiudere i lavori del Consiglio.
Lo stesso mezzo è stato attuato giovedì scorso, nel Consiglio Comunale straordinario sulla Fondazione MPS. In una seduta dove si è percepito da subito il disinteresse della maggioranza sull’argomento, alle 20.20 con una scusa banale, Carolina Persi ha suonato la ritirata, provocando ancora la chiusura del Consiglio. E’ come quando, da bambini, chi portava il pallone se ne andava se perdeva.
Il Consiglio del 25 quindi si è fermato, nell’imbarazzo del presidente, che non ha saputo dare spiegazioni sul da farsi, visto che l’unico affare posto all’ordine del giorno è stato dibattuto, ma non votato. Eppure l’argomento in discussione era di forte importanza, trattandosi del futuro della Fondazione MPS. Le minoranze hanno portato una proposta politica concreta e tutt’altro che fumosa (vedi testo emendamento), come invece sono soliti fare dai banchi della maggioranza.
La maggioranza ha strumentalizzato la polemica che si era alzata in apertura di seduta per l’assenza del presidente Clarich, soprattutto per le sue dichiarazioni a mezzo stampa che affermano che “.. non vi è alcun rapporto istituzionale diretto fra Comune e Fondazione..” e per il fatto che ha preferito partecipare alla Festa dell’Unità tralasciando invece l’invito del Consiglio Comunale di Siena. Forse questo il presidente Guzzetti di ACRI non lo sa! Un avvio polemico che però poi ha ceduto il passo ai temi concreti, come appunto quelli proposti con l’emendamento.
In PD ha preferito scappare, invece che confrontarsi sui temi importanti che erano stati sollevati: come i debiti che sembra vi siano nelle controllate Siena Biotech e Sansedoni SpA, ma soprattutto nelle strategie che la Fondazione vorrà attuare in Banca MPS. Dove si continuano a registrare bilanci in rosso, il Piano Industriale sembra non porti gli obbiettivi attesi, dove vi è un management che manda a casa i dipendenti e si alza lo stipendio, oltre a trasferire pian piano la sede operativa della banca a Milano. In una Banca dove si è tornanti ad assumere dirigenti e manager senza alcun controllo ed affidare a società esterne di consulenza gli incarichi più svariati, mentre i dipendenti vengono “venduti” con lo strumento delle esternalizzazioni.
Il PD su questi argomenti anziché esprimere una posizione ha preferito scappare. Evidentemente il maggior partito di Siena, oltre che litigare al proprio interno, non riesce ad avere un guida politica autorevole, così quando si trova stretto all’angolo, prende il pallone scappa.
Luciano Cortonesi, Massimo Bianchini, Pietro Staderini, Andrea Corsi, Giuseppe Giordano, Eugenio neri e Marco Falorni