Con il candidato Alfredo Monaci per parlare di futuro

SIENA. ((r. z. r.) L’arrivo del Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi è stato deciso in poco meno di 36 ore. Eppure, la sala della sede di Etica e Sviluppo, alle Logge del Papa, ieri sera (19 febbraio) era gremita. Persone in piedi sia dentro che fuori dall’ampio salone di rappresentanza che ha accolto l’incontro voluto dal candidato senese alla Camera per la lista “Scelta civica – Con Monti per l’Italia”, Alfredo Monaci. Lo stesso ministro ha confessato, all’inizio del suo intervento, che non si aspettava certo di parlare davanti ad un’ampia platea: “Pensavo di venire qui e parlare intorno ad un tavolo, con qualche decina di persone”. Invece, l’accoglienza senese, malgrado l’orario e la scarsa voglia di “girare” in questi giorni, è stata stimolante e corroborante anche per un uomo sfinito dalla lunga campagna elettorale. A sedere, nelle prime due file, una rappresentanza dei candidati toscani della lista civica montiana – tra cui Stefania Giannini, seconda nella lista al Senato e la chiancianese Anna Duchini, candidata alla Camera – che si sono stretti intorno a Monaci per mostrare il volto della società civile attiva e convinta sostenitrice dell’agenda Monti.
Il benvenuto al Ministro è arrivato, ovviamente, da Alfredo Monaci che ha sottolineato la nutrita partecipazione “a dimostrazione della voglia e dell’interesse che ancora c’è fra le persone, per la politica. Non per il teatrino della politica o per la politica degli slogan e degli sberleffi ma per una politica più alta fatta di contenuti e di ragionamenti, di responsabilità e di cose concrete”.
Alfredo Monaci ha voluto poi spiegare la ragione della sua adesione alla lista Monti. “La differenza tra la scelta civica di Monti e il resto della politica sta nella chiarezza delle cose che c’è da fare. E nella responsabilità che ci si assume nel farle. Senza raccontare frottole per raccattare voti. Senza truffare la fiducia delle persone”. “Appena un anno fa – ha detto ancora Monaci – la nostra Italia ha rischiato il destino della Grecia. Questa prospettiva è stata scongiurata grazie al lavoro ed alla credibilità di un Governo che ha fatto uscire la nostra nazione dal pantano in cui la vecchia politica l’aveva confinata con vent’anni di promesse tradite, di incapacità e di malaffare. Grazie ai sacrifici fatti possiamo adesso puntare alla crescita e al lavoro, soprattutto per chi è rimasto indietro”.
“Il caso di Siena è emblematico – ha chiuso il candidato senese della lista Monti – la nostra città oggi è stretta dalla tenaglia di una doppia crisi: quella generale e quella a cui è stata condannata da un’asfissiante e tentacolare cappa di potere. E’ il momento di dare fiducia e di farsi rappresentare da persone abituate a vivere nel mondo reale ed a stare vicino alla gente, come me che ho accettato di candidarmi con Monti. La politica deve riconquistare con i fatti e la moralità la fiducia dei cittadini. I vecchi partiti non sono più in grado di riformare l’Italia”.
Il Ministro Riccardi, rimanendo su Siena e sull’attualità ha aggiunto: “Nelle cronache recenti questa città è stata rappresentata in nero al punto che alcuni non sono voluti venire in questa occasione. Io amo questa città e la considero una delle perle preziose che formano il nostro Paese. Nel nostro futuro voi avrete il posto che vi spetta”. Riccardi si è poi soffermato sulla attuale visione distorta della politica, causata da una eccessiva spettacolarizzazione, legata alla presenza determinante dei media e della televisione. “Una politica emozionale non è politica – ha detto il Ministro “scaduto ma non scadente” come egli stesso si è definito – è una forma di politica incoerente, fatta di emotività o di rete di interessi ma non fatta di idee, incapace di cambiare il Paese”.
Sempre derivante dalla politica – o meglio da una cattiva politica – la questione della crisi strutturale che resta un dato preoccupante. “Siamo fuori pericolo – ha aggiunto Riccardi – e ci siamo allontanati dallo spettro della Grecia grazie alla determinazione di Monti e al passo indietro fatto dai partiti ma questo Paese sarà davvero lontano dal pericolo quando tornerà a dare lavoro e sviluppo. Una patria che non offre lavoro ai suoi giovani non è una “madre” ma una “matrigna”. Per questo occorre ripartire dall’occupazione giovanile. Così come occorre ripartire da una riforma prima della politica e poi delle istituzioni. Noi vogliamo una legislatura di riforme istituzionali ma che abbiano come interpreti nuove forze politiche. Con gli attori politici che ci sono stati fino ad oggi le riforme non si fanno”. Ad esempio di quanto detto il Ministro ha parlato della mancata riforma degli enti locali così come della mancata riforma della legge elettorale. “Il nostro primo impegno in Parlamento sarà cambiare la legge elettorale – ha ribadito Riccardi – forti della presenza di uomini e donne motivati da spirito civico pronti a riformare la politica ed il discorso politico”.