SIENA. Sembra che l’assessore Vedovelli abbia finalmente deciso di occuparsi del futuro del Santa Maria della Scala, anche se le sue affermazioni circa la forma di gestione hanno provocato una dura
reazione da parte della capogruppo del PD Persi, che non ha esitato a lavare in pubblico i loro
“panni sporchi”, mostrando finalmente il livello di conflittualità interno alla maggioranza che
dovrebbe governare il Comune di Siena.
L’idea di convocare gli “Stati Generali della Cultura” – dopo tutto il dibattito, le controversie per la
candidatura di Siena a capitale europea ed il lavoro svolto dalla Commissione Cultura del Comune
di Siena– pur innovativa da un punto di vista di metodo, rivela la perdurante mancanza di un
progetto della Giunta in questa materia, mascherata dietro il pretesto della consultazione: il timore è
che sarà solamente un’altra giornata di inutile dibattito e di nessuna concretezza.
Come cittadini di Siena, riteniamo che in questo momento c’è bisogno di fattività, coraggio e vera
condivisione, non di ulteriori chiacchiere!
Su questa linea apprezziamo le iniziative programmate dall’assessore per il mese di febbraio 2015
e le sue affermazioni circa la forma di gestione da adottare per il Santa Maria: evidentemente, lo
hanno convinto le critiche di chi, come noi, diffida della ipotesi della Fondazione di partecipazione,
perché attribuirebbe un ruolo preminente ai privati, sottraendo all’Ente pubblico la regia del
progetto e de-responsabilizzandolo rispetto alle scelte culturali.
Noi sollecitiamo quindi a concretizzare l’ipotesi di costituire rapidamente un Consorzio fra enti
pubblici, cioè Comune, Ministero dei Beni Culturali, Regione Toscana, Università degli Studi, con
la partecipazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Questo sarebbe l’unico strumento in
grado di favorire il trasferimento e il riallestimento della Pinacoteca Nazionale, di coinvolgere in
maniera maggiore l’Università degli Studi con le sue competenze specifiche nell’indagine storico-
artistica e archeologica (abbandonata in questi ultimi anni), quindi di stabilire la prosecuzione del
progetto di recupero e di riuso secondo un calendario di priorità programmate e in base alle risorse
finanziarie che tutti gli Enti coinvolti potranno mettere a disposizione.
Il Consorzio così costituito dovrà definire i termini del concorso pubblico per reclutare un Direttore
Generale e tutte le altre figure necessarie in un museo, con il compito di realizzare il progetto
indicato. Naturalmente sarà necessario anche assegnare alla gestione di operatori privati i settori di
attività dal carattere commerciale e produttivo (bar, ristorante, ecc.), garantendo il massimo rispetto
di procedure trasparenti e nel rispetto delle normative vigenti.Questo, in sintesi, il percorso che come Laboratorio Civico chiediamo all’assessore Vedovelli e al sindaco Valentini di attivare con la massima celerità, sottoponendolo anche alla Commissione Cultura.
In considerazione del ruolo strategico che il complesso del Santa Maria della Scala potrà svolgere
per far uscire la città dalla drammatica crisi in cui l’hanno portata le precedenti Amministrazioni , la
comunità non può più aspettare, né tantomeno farsi trascinare nella palude dell’inattività dai
conflitti interni al PD senese. Devono finirla di comportarsi – come dice un antico proverbio senese
– come il cane che guarda l’aglio: non lo mangia e non lo fa mangiare!
Il Laboratorio Civico Senese