Secondo Vinci si arriverà ad una fusione tra le due banche

MILANO. Il direttore generale di Mediobanca, Francesco Saverio Vinci, in un video messaggio ai dipendenti dopo la chiusura dell’Opas di Mps ha spiegato che a suo parere la quota di Mps supererà l’80 per cento dopo la riapertura in programma dal 16 al 21 settembre. “Da ieri abbiamo un azionista al 62% e di questo dobbiamo prendere atto, non è un’opinione. Sappiamo che ci sarà una riapertura e per la nostra esperienza le riaperture in questi casi portano a un incremento della partecipazione che si avvicinerà probabilmente intorno all’80%”. Questo avverrà perché “molti fondi che sono legati agli indici saranno costretti a ridurre la quota in Mediobanca in quanto usciremo progressivamente dai singoli indici”. Se Siena arriva all’80 per cento “sarà difficile immaginare di tenere Mediobanca quotata con un flottante così piccolo e probabilmente anche la BCE spingerà nell’intendimento di avere una fusione perché avrebbe molto senso da questo punto di vista. La fusione alla fine potrebbe essere il male minore, nel senso che immaginare invece un percorso in cui ci sono due entità così abbastanza diverse e collegate da un azionariato, ma non in qualche modo capaci di fare reali sinergie, non sarebbe stato il quadro migliore per la banca”.
Secondo Vinci è positivo che non ci siano aree di sovrapposizione: “Sono due business molto distinti, stiamo mettendo insieme due realtà che hanno operato su mercati e con clienti completamente differenti. Ritengo possa essere un punto di partenza interessante”. Il dg milanese ha sottolineato che Mpsha “acquisto Mediobanca con sforzo economico non irrilevante”. L’atteggiamento razionale sarà di valorizzare quello che si è comprato” e “fare una fusione può aiutare a fare le cose nella maniera migliore”. Secondo Vinci, il Monte ha “pagato Mediobanca un prezzo ragionevolmente alto” perché “evidentemente riconosce la qualità di tutto il gruppo”.