Porcellotti: "Siena deve uscire da un’anacronistica autosufficienza e aprirsi senza timori"

SIENA. “Urbanistica di area vasta, Grande Siena o SMAS – non contano i titoli e gli slogan, ma la capacità amministrativa, la volontà politica e la lungimiranza”. Così si esprime Gianni Porcellotti esponente di Siena Sostenibile.
“Sono anni che ripeto gli stessi concetti: “dobbiamo restituire un senso alla pianificazione del territorio”, anche perché – pensando a Siena – “il futuro di ogni centro storico è il futuro dell’intera sua città e del territorio che la circonda”.
Grande Siena o Schema Metropolitano dell’Area Senese (SMAS), i cui studi risalgono ormai a circa vent’anni fa, non devono essere solo titoli da consumare sui giornali o slogan da usare a fini elettorali, come spesso accade per le politiche ambientali e della sostenibilità. Servono progetti seguiti con coerenza e lungimiranza.
È necessaria una maturazione della volontà politica e amministrativa. Gli esempi, anche in Toscana, non mancano: si pensi all’area del Mugello.
Sono stato uno dei promotori e firmatari dello SMAS – ormai una sorta di “preistoria urbanistica” – che però rimane l’unico vero tentativo, finora, di costruire una visione d’insieme a livello di area vasta. Con lo SMAS furono avviati studi sulle risorse disponibili per sostenere scelte urbanistiche ponderate e condivise; vennero individuate le aree di coprogettazione. Tutto questo materiale – forse finito ingiustamente nei fondi dei cassetti – contribuì comunque a evitare errori urbanistici ai confini tra Comuni, che si sarebbero sommati ad altri sbagli ereditati dal passato.
Pianificare il territorio con una visione sovracomunale, capace di superare i meri confini geografici, è una necessità ormai improrogabile. Tematiche fondamentali come politiche ambientali, infrastrutture, mobilità, gestione dei rifiuti, cultura, turismo e politiche sociali rischiano di essere inefficaci se affrontate con una visione miope e limitata.
Da troppi anni il Comune di Siena non riesce a dotarsi di un Piano Strutturale – e già questo è un dato preoccupante – capace di offrire nuovi futuri alla città e al suo territorio, dialogando con i Comuni limitrofi e con l’intera provincia, senza esercitare atteggiamenti di supremazia.
Le chiacchiere non fanno farina: servono coraggio e preparazione amministrativa, fatica e capacità di attivare veri percorsi di partecipazione, coinvolgendo portatori di interesse e cittadini. Occorre anche saper coniugare, dal punto di vista urbanistico, “il meglio del pubblico con il meglio del privato”.
Siena deve uscire da un’anacronistica autosufficienza e aprirsi senza timori. Su queste tematiche, Siena Sostenibile c’è e ci sarà sempre, con idee e proposte concrete”.