Presentata una memoria e una richiesta di misura cautelare per i vertici dell'ateneo
SIENA. Francesco Giusti, Segretario comunale della Lega di Siena e candidato in Impegno per Siena alle prossime Elezioni comunali, ha tenuto questa mattina (18 maggio) una conferenza stampa sotto il gazebo del Carroccio in Piazza Indipendenza a Siena per illustrare la memoria e la relativa richiesta di applicazione misura cautelare, presentata nella giornata di ieri presso la Procura della Repubblica di Siena e presso la Procura della Corte dei Conti, sezione Toscana.
In premessa, Giusti è partito, nel suo esposto, dalla vicenda relativa alla sospensione unilaterale, a partire dal mese di gennaio 2011, degli emolumenti relativi al trattamento accessorio.
Nonostante le diffide dei Sindacati dell’Ateneo, l’Università per gli Studi di Siena non ha infatti voluto recedere dai manifestati propositi, con una decisione giudicata dall’esponente assolutamente illegittima. Infatti, l’erogazione del trattamento economico accessorio ha trovato la propria analitica disciplina in disposizioni di legge e nel contratto collettivo nazionale tuttora vigente e sarebbe perciò del tutto illegittimo il comportamento tenuto dai vertici dell’Ateneo, cioè l’aver soppresso le voci in questione da parte dell’Università. In più, l’Università, come da notizia uscita sui giornali, avrebbe stabilito di pagare il trattamento economico accessorio per l’anno 2012 e quindi, a maggiore ragione, il non pagamento del trattamento accessorio per l’anno 2011 è da ritenersi illegittimo.
È tra l’altro proprio di questi giorni la notizia della condanna, da parte del Tribunale di Siena – Sezione Lavoro, dell’Università senese al pagamento del trattamento economico non corrisposto a titolo di trattamento accessorio per il 2011.
Giusti, nell’esposto, fa anche riferimento all’intercettazione telefonica – non sappiamo se vera – tra il Rettore Prof. Riccaboni e l’ex Direttore del MIUR (oggi Direttore generale della Provincia di Trento), Tomasi, pubblicata da un noto blog locale, dalla quale si intende che il Tomasi stesso avrebbe dato parere negativo al taglio del salario accessorio, fatto, questo, che dimostrerebbe come il Rettore Riccaboni sarebbe stato cosciente dell’illegittimità di questa azione, consapevole che sarebbe stato così commesso un reato.
Per questo motivo, il dirigente leghista candidato a Consigliere comunale in IPS, ha chiesto l’interdizione del Rettore Riccaboni e del Direttore Amministrativo Ines Fabbro, previo svolgimento degli adempimenti di legge, tenuto conto che il loro comportamento potrebbe importare oltre al grave danno economico anche di natura erariale, oltre alla reiterazione di comportamenti illegittimi nonché penalmente rilevanti.
“La vicenda del salario accessorio”, ha commentato Giusti, “dimostra come il cambiamento sia possibile solo fuori dal PD”.