SIENA. Il Monte dei Paschi, Scaramelli, Spinelli, Bezzini, come se già non bastassero i sindaci del territorio, a partire da quello di Siena, e l’intero PD che candida Enrico Rossi: ci scappa da ridere, anche se non siamo più al primo di aprile ed il tempo del classico pesce è passato. Tutti “verginelle” che cadono dalle nuvole, ma che sono politicamente corresponsabili del disastro nel quale sono state trascinate Siena e la sua provincia da una classe dirigente espressione del loro partito, quello del quale erano iscritti, dirigenti ed amministratori anche ai tempi di Mussari e Ceccuzzi. Per tutti costoro forse sarebbe meglio ritirarsi dalla competizione e chiedere scusa. Di prese per i fondelli, oltre che di danni diretti o collaterali, questo territorio ne ha subite fin troppe, basti pensare al millantato rinnovamento e cambiamento che voleva esprimere il sindaco di Siena, Valentini, sostenitore di Scaramelli, e che invece si sta sempre più palesando come un’evidente forma di continuità con il Groviglio.
“Giusti (LN): “Su Mps i piddini abbiano la decenza di tacere”
I candidati diessini abbiano almeno la decenza di lasciar stare il Monte: quando il PD ne ha parlato, è stato capace solo di fare danni grandissimi ad un’intera comunità. Al Monte ci pensino ora i soci, gli azionisti, i dipendenti, quelli che c’hanno messo i soldi nei precedenti 3 aumenti di capitale e che saranno chiamati, per colpa loro, a mettercene ancora tra un mese.
Francesco Giusti – Candidato Lega Nord Toscana alle Elezioni regionali