Non solo sulla Fondazione ma anche sul Santa Maria della Scala
SIENA. Lo scontro tra maggioranza e opposizione che abbiamo registrato in Consiglio comunale, per definire le linee di indirizzo sul Santa Maria della Scala, si è chiarito con le dichiarazioni dell’ex-presidente della Fondazione Monte dei Paschi e con la tragica fumata nera per l’elezione del nuovo.
Questi, in effetti, ha dichiarato come ci siano ancora “portatori di appetiti mai sopiti” che denotano un ritorno al passato, con vecchie logiche nella gestione politica della città, che ancora il PD non riesce ad archiviare e lo scontro e i veti in atto si palesano nella mancata elezione del nuovo Presidente della Fondazione MPS.
Anche sulle linee di indirizzo per la gestione del Santa Maria della Scala, PD, Sel, Riformisti e Siena Cambia hanno palesato –se mai ci fosse ancora bisogno- che niente è cambiato, e lo scontro con le opposizioni in Consiglio comunale richiama appunto le vecchie logiche di potere che tanto male hanno fatto a Siena. La volontà di non cambiare passo nei confronti della conduzione del Santa Maria della Scala è divenuto evidente in tutti i suoi risvolti, per voce della presidente della Commissione Cultura e Scuola, Rita Petti, consigliera PD, quando è emerso che la maggioranza vuole scegliere autonomamente chi deve “guidare” il SMS, senza coinvolgere i consessi istituzionali quale il Consiglio comunale.
Le opposizioni hanno invece chiesto a gran voce che il Santa Maria della Scala sia “guidato” da un Comitato Tecnico-Scientifico idoneo a gestire l’attività di recupero e rilancio dell’enorme complesso; quindi, personalità di elevato spessore capaci, competenti e di respiro internazionale. Questa proposta e questi criteri non risultano graditi alla maggioranza e dal PD tanto da scartare come improponibile la proposta delle opposizioni. Le opposizioni sono da sempre disponibili al confronto dando suggerimenti e chiedendo anche criteri trasparenti e oggettivi nelle selezioni. Tutto ciò però trova ostacolo e non potrà che ripercuotersi anche nello spessore delle determinazioni che scaturiranno per Siena Capitale Europea della cultura 2019.
Questi, in effetti, ha dichiarato come ci siano ancora “portatori di appetiti mai sopiti” che denotano un ritorno al passato, con vecchie logiche nella gestione politica della città, che ancora il PD non riesce ad archiviare e lo scontro e i veti in atto si palesano nella mancata elezione del nuovo Presidente della Fondazione MPS.
Anche sulle linee di indirizzo per la gestione del Santa Maria della Scala, PD, Sel, Riformisti e Siena Cambia hanno palesato –se mai ci fosse ancora bisogno- che niente è cambiato, e lo scontro con le opposizioni in Consiglio comunale richiama appunto le vecchie logiche di potere che tanto male hanno fatto a Siena. La volontà di non cambiare passo nei confronti della conduzione del Santa Maria della Scala è divenuto evidente in tutti i suoi risvolti, per voce della presidente della Commissione Cultura e Scuola, Rita Petti, consigliera PD, quando è emerso che la maggioranza vuole scegliere autonomamente chi deve “guidare” il SMS, senza coinvolgere i consessi istituzionali quale il Consiglio comunale.
Le opposizioni hanno invece chiesto a gran voce che il Santa Maria della Scala sia “guidato” da un Comitato Tecnico-Scientifico idoneo a gestire l’attività di recupero e rilancio dell’enorme complesso; quindi, personalità di elevato spessore capaci, competenti e di respiro internazionale. Questa proposta e questi criteri non risultano graditi alla maggioranza e dal PD tanto da scartare come improponibile la proposta delle opposizioni. Le opposizioni sono da sempre disponibili al confronto dando suggerimenti e chiedendo anche criteri trasparenti e oggettivi nelle selezioni. Tutto ciò però trova ostacolo e non potrà che ripercuotersi anche nello spessore delle determinazioni che scaturiranno per Siena Capitale Europea della cultura 2019.
Forza Italia – Siena
