Ipotesi "rimborso danni" per 2 consiglieri se dimissionari dal cda della banca

SIENA. A tener banco in questi giorni è l’uscita di due dei consiglieri del cda del Monte (tra i 4 nominati dalla Fondazione) per far posto a due nominati da Btg Pactual e Fintech, che reclamano il loro spazio. Al momento non vi sono movimenti da parte dei quattro, ma si fa strada un’ipotesi per cercare di convencerne due a dare le dimissioni. I soci sudamericani del Monte dei Paschi sono pronti – secondo Il Messaggero – a “chiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno l’azzeramento dell’intero board”. Sarebbe questo l’ultimatum lanciato al presidente Clarich.
Nel prossimo incontro della Deputazione amministratrice (in programma giovedì 29 agosto), si deciderà la vicepresidenza della Fondazione. Restano in lizza Bettina Campedelli e Giovanna Barni, anche se si vocifera di un eventuale terzo incomodo. Secondo il Corriere Fiorentino si prospetta anche l’ipotesi di “una governance che vada oltre presidente, vice e direttore generale, con l’assegnazione di deleghe ad alcuni deputati. Nella stessa riunione verrà prospettata la soluzione per dirimere la questione delle dimissioni dei due consiglieri da Mps: si parla del riconoscimento del danno economico corrispondente alla rinuncia dei compensi legati al loro mandato (circa 8omila euro l’anno). “Una soluzione ritenuta logica dai vertici della Fondazione, ma non semplice da attuare anche perché l’Ente non può dare erogazioni ai privati, come non può costringere nessuno a dimettersi”, scrive il quotidiano.
Il rischio è che finisca col fare una figura “barbina”, che potrebbe allontanare futuri investitori. Con grande disdoro del presidente del Consiglio, che punta sui capitali stranieri per fornire una stampella al Paese
Nel prossimo incontro della Deputazione amministratrice (in programma giovedì 29 agosto), si deciderà la vicepresidenza della Fondazione. Restano in lizza Bettina Campedelli e Giovanna Barni, anche se si vocifera di un eventuale terzo incomodo. Secondo il Corriere Fiorentino si prospetta anche l’ipotesi di “una governance che vada oltre presidente, vice e direttore generale, con l’assegnazione di deleghe ad alcuni deputati. Nella stessa riunione verrà prospettata la soluzione per dirimere la questione delle dimissioni dei due consiglieri da Mps: si parla del riconoscimento del danno economico corrispondente alla rinuncia dei compensi legati al loro mandato (circa 8omila euro l’anno). “Una soluzione ritenuta logica dai vertici della Fondazione, ma non semplice da attuare anche perché l’Ente non può dare erogazioni ai privati, come non può costringere nessuno a dimettersi”, scrive il quotidiano.
Il rischio è che finisca col fare una figura “barbina”, che potrebbe allontanare futuri investitori. Con grande disdoro del presidente del Consiglio, che punta sui capitali stranieri per fornire una stampella al Paese