Le richieste di Nero su Bianco, Siena Rinasce, Impegno per Siena e Moderati di Centrodestra

La riunione della Deputazione generale convocata per lunedì prossimo segnerà un punto di svolta per il futuro della Fondazione MPS.
Al di là delle considerazioni che ognuno può avere sulla gestione Mansi, cui va dato merito di aver preso a cuore le sorti della Fondazione ed aver avviato un “cambio di rotta”, oggi lo scenario è cambiato e riaffiorano elementi che rischiano di riportare l’ente indietro di anni. Proprio stamane sulla stampa leggiamo di un sindaco che afferma è tutta una questione interna al PD!
In una situazione normale il confronto, in piena autonomia, fra i titolari della nomina dovrebbe andare oltre alle competenze possedute, ricercando un impegno del nuovo titolare di palazzo Sansedoni su temi quali ad esempio:
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un presidente che finalmente dia avvio ad un percorso di trasparenza sul passato della fondazione, rendendo accessibili, e consultabili, gli atti e la corrispondenza delle pregresse deputazioni. Questo processo è cosa ben diversa dalle azioni di reponsabilità e riguarda la sfera della ricostruzione della verità storica.
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Un presidente che finalmente metta mano in maniera concreta alla galassia delle partecipate in particolare Sansedoni Spa – e che continui, là dove si concretizzino, ulteriori azioni di responsabilità anche nei confronti dei componenti delle stesse partecipate, che imposti una gestione trasparente, affinchè non si verifichi più quanto successo fino ad oggi
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Un presidente che non generi dubbio alcuno su possibili conflitti di interesse o rapporti parentali, che si pronunci da subito sulla revisione dello Statuto, che permetta la presenza di nominati effettivamente rappresentativi, promuova meccanismi decisionali non condizionabili e che soprattutto abbia un’idea progettuale per la Fondazione adeguata ai tempi.
Invece ci troviamo di fronte ai limiti dell’attuale Statuto che ha portato allo stallo completo dell’Ente: assistiamo ormai a deputati non proprio rappresentativi della città e del territorio (frutto distorto dello stesso statuto voluto in fretta da Mancini!), da sempre silenti, i quali, improvvisamente, propongono un nuovo presidente. Eppoi soggetti esterni alla Fondazione, che avverso le regole, ingeriscono nelle scelte dell’Ente. Quantomeno paradossale appare la posizione tenuta dall’ex-presidente della Provincia, ormai rappresentante solo di se stesso, che visiona i curricula senza che nessuno glielo abbia chiesto. Ed in ultimo il sindaco Valentini, di sottomarca renziana, si propone come nuovo e invece interviene nella vicenda, con velleità di regista: Valentini agisce nel modo più vecchio che si conosca, incentrando tutto sulla scelta del nome per garantirsi un rapporto esclusivo per la gestione del potere. Tutto questo condito da un PD che si lacera in scontri interni di potere, come, appunto, ha dichiarato candidamente un sindaco della provincia.
Ultimo punto, forse più “sentito” dalla città, è la ripetuta – e probabilmente inevitabile – violazione del principio di territorialità, o più semplicemente di senesità del presidente, sancito dallo statuto della Fondazione e puntualmente disatteso o aggirato. Mostrare nei fatti che questa città e questo territorio non siano in grado di esprimere una figura all’altezza di condurre la FMPS, è il più grave danno all’immagine della città. Una classe politica che accetta tale umiliazione è indegna di rappresentare una comunità ed un territorio attentando lei per prima alla credibilità della sua gente.
Crediamo che la misura sia colma.
Nero su Bianco Siena Rinasce Impegno per Siena Moderati di Centro Destra