SIENA. 161 pratiche deliberate per un importo totale di 7.698.493,47 Euro: è il risultato dell’attività della Finanziaria Senese al 31 luglio 2010 dall’aumento di capitale sociale da parte della Fondazione Monte dei Paschi. Il totale di contratti già “perfezionati”, che significa già stati erogati alle aziende, sono 106 per un totale di circa 7 milioni di euro.
Tempi veloci dunque per rispondere alle domande delle imprese facendo fronte ai problemi aperti con la crisi economica.
«Sono dati davvero importanti – osserva Stefano Bernardini, presidente della Fises – Dare risposte in tempi brevi è l’obiettivo che ci siamo dati. Obiettivo pienamente colto. Un lavoro ingente di cui ringrazio tutta la struttura della Finanziaria. Un lavoro necessario per il territorio, che segue le linee guida approvate dai soci, in cui la Fises fa la propria parte per sviluppo, salvaguardia del territorio e tutela dell’occupazione».
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda l’attività ordinaria, sono 20 le pratiche deliberate per un importo di 2.659.293 Euro. Per quanto riguarda invece i bandi camerali, che prevedono il contributo in conto abbattimento interessi coperto per circa (quanto ?), le pratiche deliberate sono 24 per un importo totale di 1.449.200 Euro. Nel plafond liquidità piccole operazioni, sono 117 le pratiche deliberate, a fronte di 180 domande pervenute entro la fine di luglio 2010, per un importo complessivo di 3.590.000, su un totale del plafond previsto per 8 milioni di Euro.
Tra le tipologie di interventi sviluppati da Fises, oltre le pratiche che fanno parte del “plafond liquidità”, spiccano 24 interventi di “finanziamento” per 1.423.200 Euro, 5 interventi di “capitalizzazione aziendale” per 1.160.000 Euro, 9 interventi di “finanza straordinaria” per 935.000 Euro, 2 interventi sul capitale per 250.000 Euro, 1 intervento di “attrazione sul territorio” per 250.000 Euroe 3 attività per “acccollo finanziamenti” per 90.293 Euro.
Sulla base del numero di domande ricevute dai vari territori della provincia di Siena, le attività si sono distribuite per il 25% in Val di Chiana. 25% anche per l’area urbana senese. Nell’Alta val d’Elsa si è concentrato circa il 14% delle attività, nelle Crete il 18%, nell’Amiata il 10%, il restante 8% si è suddiviso tra la Val di Merse e il Chianti
Tempi veloci dunque per rispondere alle domande delle imprese facendo fronte ai problemi aperti con la crisi economica.
«Sono dati davvero importanti – osserva Stefano Bernardini, presidente della Fises – Dare risposte in tempi brevi è l’obiettivo che ci siamo dati. Obiettivo pienamente colto. Un lavoro ingente di cui ringrazio tutta la struttura della Finanziaria. Un lavoro necessario per il territorio, che segue le linee guida approvate dai soci, in cui la Fises fa la propria parte per sviluppo, salvaguardia del territorio e tutela dell’occupazione».
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda l’attività ordinaria, sono 20 le pratiche deliberate per un importo di 2.659.293 Euro. Per quanto riguarda invece i bandi camerali, che prevedono il contributo in conto abbattimento interessi coperto per circa (quanto ?), le pratiche deliberate sono 24 per un importo totale di 1.449.200 Euro. Nel plafond liquidità piccole operazioni, sono 117 le pratiche deliberate, a fronte di 180 domande pervenute entro la fine di luglio 2010, per un importo complessivo di 3.590.000, su un totale del plafond previsto per 8 milioni di Euro.
Tra le tipologie di interventi sviluppati da Fises, oltre le pratiche che fanno parte del “plafond liquidità”, spiccano 24 interventi di “finanziamento” per 1.423.200 Euro, 5 interventi di “capitalizzazione aziendale” per 1.160.000 Euro, 9 interventi di “finanza straordinaria” per 935.000 Euro, 2 interventi sul capitale per 250.000 Euro, 1 intervento di “attrazione sul territorio” per 250.000 Euroe 3 attività per “acccollo finanziamenti” per 90.293 Euro.
Sulla base del numero di domande ricevute dai vari territori della provincia di Siena, le attività si sono distribuite per il 25% in Val di Chiana. 25% anche per l’area urbana senese. Nell’Alta val d’Elsa si è concentrato circa il 14% delle attività, nelle Crete il 18%, nell’Amiata il 10%, il restante 8% si è suddiviso tra la Val di Merse e il Chianti






