Necessario invertire il trend di depauperamento della risorse umane

Ne sono ben coscienti, per esempio, i lavoratori di Siena Biotech, azienda strumentale interamente controllata dalla stessa Fondazione, operante nel campo delle biotecnologie. Realtà lavorativa che ad oggi conta poco più di 70 dipendenti, tutti con profili professionali di altissimo rilievo vista l’attività svolta presso il Medical Research Center del Petriccio a Siena, vale a dire l’individuazione, tramite l’impegnativa e complessa procedura che la ricerca in tali ambiti richiede, di cure farmacologiche per pazienti affetti da malattie neurodegenerative e patologie rientranti nel concetto di “malattie rare”.
Dopo le prime avvisaglie legate alle difficoltà economiche dell’azionista di riferimento e le crescenti incertezze sul loro futuro lavorativo, nel corso degli ultimi 15 mesi parte dei dipendenti ha deciso di accettare altre proposte di lavoro – alcune delle quali oltre i confini nazionali – andando così a depauperare l’elevato patrimonio di conoscenze faticosamente costruito nel tempo. Fuga di competenze che non solo va fermata, ma di cui è quanto mai necessario invertire la direzione.
Appena ritrovato il proprio assetto con l’elezione di tutti gli organi decisionali e gestionali, la Fondazione MPS, così come previsto dal proprio statuto, avendo il primario compito di perseguire obiettivi di utilità sociale nei settori della ricerca scientifica, dovrà quindi in primo luogo operare nel rispetto di tale indirizzo, tenuto conto, fra l’altro, anche dell’importanza rivestita dal Distretto Regionale delle Scienze della Vita, che trova proprio a Siena il suo riferimento principale.
Anche da qui Siena potrà ripartire per riscattare la propria immagine ingiustamente vilipesa, creando le condizioni per attrarre investimenti esterni ed aprire così la strada ad un potenziale occupazionale, compreso l’indotto, al momento non riscontrabile in altri settori.