"Se al comando ci sono persone competenti e una squadra di qualità, un'istituzione può ritrovare il proprio futuro"

SIENA. La Fondazione bancaria, Monte dei Paschi di Siena, oltre a essere senza un Presidente, pare non trovare pace visto la querrelle interna al PD e all’interno dei deputati stessi. Un Ente ricchissimo, che in origine aveva l’87% di titoli di Stato per migliaia di miliardi, oltre a molte proprietà, oggi discute per un Presidente che gestirà quelle poche risorse in suo possesso, dopo lo sconquasso del terremoto prodotto da chi ha ininterrottamente amministrato Siena.
E se chiedessimo alla dottoressa Mansi di rimanere a Siena a fare il presidente della Fondazione MPS?
Antonella Mansi che quando arrivò a Siena in molti guardavano con sospetto, ha meravigliato la città e ha ricevuto apprezzamenti per il nuovo corso nel quale è riuscita a portare la Fondazione. Ha preso in mano un Ente che la sua situazione economico-finanziaria metteva in forse i requisiti per la propria continuità aziendale. Ha preso una Fondazione indebitata enormemente e con la quasi totalità dei propri asset dati in pegno per garantire il debito contratto.
Il corso della Mansi ha ricordato all’Ente Fondazione di essere proprietaria del terzo Gruppo bancario, affiancandolo nell’ultimo aumento di capitale e trovando due partner sudamericani insieme ai quali garantire una governance stabile a BMPS. Operazione questa delle fondazioni bancarie, recentemente riconosciuta anche dal presidente dell’Acri, Guzzetti. Governance che con una Fondazione forte e solida, potrebbe, in futuro anche rafforzarsi. La Fondazione è stata messa in sicurezza, pur cedendo enormi quote societarie della Banca Monte dei Paschi, ma è stato un effetto obbligato di una causa tutta prodotta dalla passata gestione.
10 mesi di questo nuovo corso hanno insomma dimostrato come quando al comando ci sono persone capaci e competenti, con una squadra di qualità, un’istituzione può ritrovare il proprio futuro.
È auspicabile quindi che, per non vedere vanificato tutto il percorso fatto, la dottoressa Mansi faccia un passo avanti e continui indipendente nell’azione intrapresa di discontinuità dalle vecchie logiche di interferenze ambientali.
Riportare le lancette della Fondazione indietro di soli pochi anni, si rischierebbe di ‘compromettere il raccordo fra banca e territorio, che oggi è garantito solo dalla Fondazione, e Siena rischierebbe di tornare una realtà periferica.
E se chiedessimo alla dottoressa Mansi di rimanere a Siena a fare il presidente della Fondazione MPS?
Antonella Mansi che quando arrivò a Siena in molti guardavano con sospetto, ha meravigliato la città e ha ricevuto apprezzamenti per il nuovo corso nel quale è riuscita a portare la Fondazione. Ha preso in mano un Ente che la sua situazione economico-finanziaria metteva in forse i requisiti per la propria continuità aziendale. Ha preso una Fondazione indebitata enormemente e con la quasi totalità dei propri asset dati in pegno per garantire il debito contratto.
Il corso della Mansi ha ricordato all’Ente Fondazione di essere proprietaria del terzo Gruppo bancario, affiancandolo nell’ultimo aumento di capitale e trovando due partner sudamericani insieme ai quali garantire una governance stabile a BMPS. Operazione questa delle fondazioni bancarie, recentemente riconosciuta anche dal presidente dell’Acri, Guzzetti. Governance che con una Fondazione forte e solida, potrebbe, in futuro anche rafforzarsi. La Fondazione è stata messa in sicurezza, pur cedendo enormi quote societarie della Banca Monte dei Paschi, ma è stato un effetto obbligato di una causa tutta prodotta dalla passata gestione.
10 mesi di questo nuovo corso hanno insomma dimostrato come quando al comando ci sono persone capaci e competenti, con una squadra di qualità, un’istituzione può ritrovare il proprio futuro.
È auspicabile quindi che, per non vedere vanificato tutto il percorso fatto, la dottoressa Mansi faccia un passo avanti e continui indipendente nell’azione intrapresa di discontinuità dalle vecchie logiche di interferenze ambientali.
Riportare le lancette della Fondazione indietro di soli pochi anni, si rischierebbe di ‘compromettere il raccordo fra banca e territorio, che oggi è garantito solo dalla Fondazione, e Siena rischierebbe di tornare una realtà periferica.
Forza Italia – Siena