Ho paura che qui ci sia da smacchiare non un giaguaro ma un gattopardo, dice il candidato della lista civica Impegno per Siena

SIENA. Le primarie per decidere nuovamente il candidato a sindaco del PD, dopo il ritiro di Ceccuzzi, si sono concluse facendo prevalere Bruno Valentini, ma, nonostante la forte mobilitazione di tutte le strutture del partito, hanno visto una partecipazione ben inferiore ai 6.800 votanti del ballottaggio Bersani-Renzi del dicembre scorso.
Valentini ha cercato di cavalcare la crescente richiesta di discontinuità rispetto al passato di un partito vissuto all’insegna dell’occupazione del potere fine a se stesso, gestito con forte settarismo e, negli ultimi mesi, ha duramente criticato politiche e scelte compiute finora dal PD senese. Il fatto che abbia riportato un risicato successo rispetto ad un Mugnaioli che, invece, ha onestamente vestito i panni del garante delle continuità con l’epoca ceccuzziana, ci mostra chiaramente quanto il PD sia diviso al proprio interno e quanto sia forte il suo legame con le logiche che ben conosciamo e che tanto danno hanno prodotto alla città.
Lo stesso Valentini è così permeato da quelle logiche che, nelle sue prime dichiarazioni da candidato ormai designato, ha subito invitato Marzucchi a far parte della sua coalizione. Marzucchi, non va dimenticato, è stato l’assessore al bilancio di Ceccuzzi, e vicesindaco anche di Cenni; porta una grande responsabilità per il pesante passivo del Comune di Siena che da tempo è all’attenzione della Corte dei Conti, ed ha sempre convintamente sostenuto tutte le disastrose scelte degli ultimi dodici anni. E’ questo il cambiamento che Valentini vuole offrire ai senesi? Ho paura che qui ci sia da smacchiare non un giaguaro ma un gattopardo, che dice di voler cambiare tutto, purché tutto rimanga come prima.
Marco Falorni
Candidato sindaco Impegno per Siena