I commenti dei politici e l'augurio di Tomasi e Meloni

FIRENZE. Nuovo pesante calo con un’affluenza al 47,7% (in linea con il 2015) circa 15 punti in meno rispetto a cinque anni fa: il dato più basso nella storia delle elezioni regionali. Questo non ha impedito a Giani di esultare per la vittoria.
Molto soddisfatto Eugenio Giani, rieletto presidente della giunta regionale con ampio margine su Tomasi. Dopo aver ringraziato con entusiasmo i toscani per aver ancora creduto il lui, Giani ha detto: “In Toscana il campo largo è vincente e ora deve e vuole interpretare tutta la regione. Quello che viene dalla Toscana, terra di buongoverno, è un segnale nazionale”.
Elli Schlein si è recata al comitato elettorale del neo-presidente e, dopo un lungo abbraccio con Giani, ha dichiarato: “Voglio ringraziare Giani per questa splendida gioia, ringraziare tutta la coalizione progressista, è una vittoria che ci dà gioia e speranza, ringraziamo i toscani che hanno voluto continuare nel solco di un governo progressista. Chi si era affrettato a dichiarare la fine della coalizione progressista oggi è smentito nei fatti.
Giuseppe Conte non ha commentato gli scarsi risultati del Movimento, ma ha tenuto a sottolineare il successo della coalizione. “Salutiamo la vittoria netta, schiacciante in Toscana. È un importante segnale che vale a ribadire la bontà di un progetto politico al quale noi abbiamo per la prima volta contribuito”.
“Faccio gli auguri al presidente Eugenio Giani, gli faccio un grande in bocca al lupo. Ci troverà, quando parleremo del bene dei toscani. Non ci troverà e faremo opposizione quando sarà necessario”. Alessandro Tomasi (FdI) puntualizza anche che “riporteremo temi che abbiamo discusso in campagna elettorale: la fuga dei giovani, le carenze che ha la sanità e il tema dello sviluppo economico”.
“Adesso occorre proseguire con rinnovata determinazione, per trasformare la fiducia ricevuta in nuove opportunità per le persone e per i territori. Ci sarà anche un’altra sfida importante da centrare: quella della partecipazione. L’affluenza alle urne è calata, e la politica ha il dovere di ricostruire fiducia, di tornare a parlare a chi oggi si sente distante. Solo insieme ai cittadini potremo rafforzare la nostra democrazia”.